A1 F – Chiusa l’andata, la Css Verona accoglie il Plebiscito

Il capitano Prandini: «Girone non del tutto positivo per le occasioni mancate»

Con la netta sconfitta contro L’Ekipe Orizzonte Catania si è chiuso il girone di andata per la Css Verona. Il ritorno parte con una sfida insolita, perché il club gialloblù tornerà in vasca domani sera, mercoledì, alle Piscine Monte Bianco alle ore 21.00, per affrontare il Plebiscito Padova.

Nell’ultimo turno le ragazze di Zaccaria hanno disputato, contro una delle corazzate del campionato, un match a momenti alterni: molte luci nella prima nella terza frazione; qualche buio di troppo nelle restanti due. Come dichiarato dal tecnico nel postpartita, la sfida alle etnee è da considerarsi una sorta di “amichevole di lusso”, visti i gap fisico, di esperienza e soprattutto tecnico fra le due squadre. Vanno indagati i motivi del blackout del secondo tempo, costato il pesante passivo, e della sterilità offensiva con l’uomo in più.

Contro il Plebiscito, campione in carica, la Css vuole riacquistare fiducia, partendo dal ricordo dell’esordio assoluto in massima categoria. Il 13 ottobre scorso Prandini e compagne, al loro debutto in A1, sorpresero tutti per come affrontarono le scudettate padovane, tenendo loro testa per ampi tratti di gara e non venendo seppellite di reti come nelle previsioni. La speranza è che anche stavolta Verona riesca a sfoderare una prestazione positiva, che dia slancio verso le fondamentali sfide salvezza contro Torre del Grifo e Velletri.

Chiuso il girone di andata, a parlare è il capitano gialloblù, Giorgia Prandini.

Giorgia, qual è il tuo bilancio della prima metà di campionato?

«Non del tutto positiva secondo me. Abbiamo portato a casa i punti fondamentali per la salvezza, ma ci sono sfuggite di mano tantissime occasioni per fare un alto di qualità che secondo me meritavamo. Perdere tante partite di misura è brutto, perché senti che puoi competere, ma manca ancora qualcosa».

Quale gara ha mostrato maggiormente il vostro potenziale?

«Nella partita contro Milano abbiamo giocato le migliori frazioni di gara, per quanto riguarda concretezza, tenacia e voglia di fare risultato. Purtroppo poi sono uscite l’inesperienza e l’incapacità che la squadra ancora ha nel lavorare unita in tutti i suoi compartimenti. Questo ci ha fatto subire troppo il loro gioco e perdere di un gol».

Come sarebbe proseguito il campionato se aveste fatto punti in quel match?

«Avremmo guadagnato sicurezza nei nostri mezzi e magari ci saremo sentite un pizzico più in alto di quello che eravamo. Questo non è da considerarsi necessariamente un aspetto positivo. Forse poi avremmo colto qualche punto in più, ma magari non avrebbe cambiato proprio nulla».

Quanto è duro competere con le migliori squadre d’Italia, per voi che arrivate dalla A2?

«Tantissimo. Il mister ha puntato sul duro lavoro, poi ci sono stati innesti che hanno dato grande qualità non solo alle partite, ma anche agli allenamenti. Questo ha fatto sì che tutte noi, anche quelle che magari non giocano, abbiamo avuto modo di crescere. Incontriamo ogni settimane squadre ben organizzate, con molta esperienza e con meccanismi che sono frutto del giocare insieme da molte stagioni».

Come è cresciuta la squadra in questi mesi?

«Avere in calendario subito le partite fondamentali, vinte entrambe, ci ha dato un picco di entusiasmo. Poi i molti incontri in cui sembrava potessimo giocare alla pari, ma che abbiamo perso, hanno dato l’impressione che il livello della squadra fosse sceso. In realtà le avversarie stanno imparando a conoscerci, mentre noi ci stiamo abituando a stare in determinate situazioni».

Una compagna che ti ha stupito?

«Domanda difficilissima: tutti gli innesti di quest’anno sono stati pensati e concretizzati per migliorare le squadra in ogni compartimento e tutte le giocatrici che erano già qui sono cresciute grazie a questo. Posso però assicurare che giocare con certi talenti è notevole».

Cosa ti aspetti dal girone di ritorno?

«La partita contro Padova sarà assolutamente da giocare per alzare il ritmo, per provare i nostri meccanismi e per capire a che punto siamo, in vista dei match successivi che non possiamo sbagliare. La testa probabilmente sarà già un po’ a Torre del Grifo ed a Velletri».

Css Verona

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