CC Ortigia: Gino Leone si racconta

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Dopo diciotto stagioni trascorse da allenatore del Circolo Canottieri Ortigia, e vista la nuova avventura che mi si propone nelle vesti di Direttore Sportivo del club aretuseo, sento l’obbligo di scrivervi le mie emozioni.

In questi anni ho avuto il privilegio e l’onore di guidare le formazioni femminili e maschili nella massima serie e, per la mia prima volta in carriera, inizierò la nuova stagione agonistica non più a bordo vasca ma dietro una scrivania. Inizia, per me, una nuova avventura che, sono certo, mi darà sensazioni positive e grandi gioie, non tanto per le vittorie quanto per la passione e il contatto quotidiano con persone che reputo speciali. Sono in primis loro, infatti, i destinatari dei miei ringraziamenti: i miei ragazzi e le mie ragazze che in tutti questi anni ho avuto il piacere di allenare. Grandi campioni e grandissime campionesse che hanno raggiunto enormi successi in campo nazionale e internazionale. Tutto questo, però, è stato possibile grazie alla società, che mi ha permesso di farlo.

Da domani, invece, ricoprirò la carica di Direttore Sportivo. Un ruolo del tutto nuovo, per me, che svolgerò con la passione che, da sempre, ripongo verso questo sport. Sono certo che la società mi darà fiducia e libertà decisionale che in questi anni non è mai mancata.

Non è stato facile accettare questa proposta. Io sono un uomo di “campo”, un allenatore, e lasciare i miei ragazzi è stata dura. Con loro, infatti, ho iniziato un percorso, cominciato tre anni fa, dopo una stagione sfortunatissima conclusa con la retrocessione in A2. Fui chiamato a guidare la prima squadra maschile e, insieme alla società, e ad una persona eccezionale come il capitano Gianluca Patricelli, ricostruimmo la formazione, inserendo tantissimi ragazzi siracusani e tanti altri che, per un motivo o per l’altro, non avevano trovato spazio. A loro ho dato tutto, ma da loro ho ricevuto molto di più.

Voglio ringraziarli tutti, perché in questi tre anni hanno realizzato delle imprese straordinarie, giocando due finali promozione consecutive, certamente non da favoriti, e raggiungendo la salvezza nel massimo campionato italiano, raggiunto grazie al ripescaggio in A1.  Vorrei chiamarli uno ad uno ma loro sanno quello che hanno fatto per l’Ortigia. Una squadra che, nelle prime due stagioni ha contato 12/13 di giocatori siracusani in formazione, considerando Patricelli un siracusano d’adozione, e con un Danilovic autentico lusso per la A2. Poi i magnifici ragazzi di quest’anno, come Patricelli, Abela, Puglisi, Di Luciano, Lisi, Rotondo, Negro, Vinci, Danilovic, Tringali, Polifemo, ai quali si sono aggiunti Casasola, Siani e gli stranieri Camilleri e Ivovic.

Non è facile, quindi, pensare a questo cambio di ruolo, ma capisco perfettamente la scelta societaria. Ho fatto l’esempio di un padre che, per paura di perderlo, fatica a lasciar partire il figlio per studio o per lavoro, ma che comprende l’importanza che, tale decisione, può rappresentare per la sua crescita.

Guarderò da un’altra angolazione, ma con la stessa passione ed emozione, questo splendido sport.

Ringrazio, infine, tutti i miei colleghi che in questi anni ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere e con i quali è nato un rapporto speciale e di grande amicizia.

 

Grazie, Gino Leone.

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