Euro League – Ekipe Orizzonte: una sofferenza infinita

Una sofferenza impossibile da spiegare a parole e una gioia indescrivibile, al termine di una serata nella quale il cuore delle quattrocento persone presenti sugli spalti della Piscina “Francesco Scuderi si è fermato più volte, prima di tornare a battere velocissimo con un interminabile grido di liberazione che ha accompagnato all’unisono la qualificazione dell’Ekipe Orizzonte alla Final Four di Coppa Campioni del 20 e 21 aprile.

Per raccontare tutte le emozioni del match di ritorno dei quarti di finale tra le catanesi e le ungheresi del Dunaujvaros non basterebbero pagine e pagine, ma per darne l’idea è sufficiente vedere il risultato finale e realizzare che il passaggio del turno è arrivato dopo i rigori, con le due squadre che sono dovute andare ad oltranza, dopo averne tirati ben otto a testa.

Le rossazzurre erano andate subito avanti di due reti, ma esattamente come all’andata è arrivata la reazione delle magiare, che hanno chiuso il primo tempo avanti 2-3, beneficiando anche di diversi errori sotto porta delle padrone di casa. Battaglia ed equilibrio nella seconda frazione, conclusa 3-3, e grande paura nel terzo parziale, vinto 1-5 dal Dunaujvaros, a + 5 sull’Ekipe Orizzonte ad otto minuti dal termine. Nel quarto tempo però le catanesi hanno tirato fuori l’orgoglio, vincendo la frazione 4-2, con il match che si è chiuso con lo stesso risultato d’andata (10-13) ma a parti invertite, decretando così la necessità dei tiri di rigore.

Una lotteria interminabile ed al cardiopalma, che ha illuso una prima volta l’Ekipe Orizzonte, qualificata dopo l’errore dai cinque metri della numero 12 delle ungheresi, subito dopo il rigore realizzato da Roberta Bianconi che ha fissato il risultato sul definitivo 16-18.

Alla fine è stata grande festa, un tripudio rossazzurro con le giocatrici catanesi felici di esultare sotto la tribuna insieme ai propri tifosi.

Per Capitan Garibotti e compagne arriva quindi il pass per la Final Four e l’Ekipe Orizzonte torna tra le quattro squadre più forti d’Europa, come ha sottolineato con emozione a fine partita il coach delle catanesi, che ha iniziato la propria analisi commentando tutte le difficoltà che hanno accompagnato il match:
“E’ andata bene  – ha detto  Martina Miceli –  e siamo state anche fortunate, perché i rigori sono sempre una lotteria. Se non avessimo vinto, non avrei mai puntualizzato alcune cose, perché quando si perde non si devono mai cercare alibi. Però, dato che abbiamo passato il turno, innanzitutto mi sento in dovere di dire che è assurdo preparare una partita così importante in due giorni, perché siamo tornate da Padova solo mercoledì notte. Sono molto contrariata con la Federazione, perché non tutela nè le società né le atlete, che ne rappresentano il patrimonio. Non si è pensato che c’erano altre possibilità per far giocare la partita tra noi e il Padova, soprattutto perché quando è stato fatto il calendario del campionato si sapevano già le date della Coppa Campioni, quindi era facile prevedere un eventuale spostamento della sfida che abbiamo disputato mercoledì pomeriggio. Alle nostre spalle c’è qualcuno che investe per noi e parlando anche da presidente dell’Orizzonte esigo che gli interessi delle società vengano tutelati da chi di dovere. Lo stesso ovviamente vale per il Padova, che oggi ha affrontato l’Ujpest, anche se loro quanto meno hanno giocato sempre in casa. Noi non abbiamo avuto nemmeno il tempo di curare tatticamente questa partita, abbiamo potuto fare qualcosina solo ieri, perché le ragazze erano davvero molto stanche. Chiaramente abbiamo fatto di tutto per farle stare bene, perché per noi era la settimana più importante dell’anno, ma non è stato assolutamente facile. Quindi ribadisco ancora una volta che esigo che vengano rispettate le società, soprattutto quelle che investono. Lo dico a maggior ragione perché al di là della partita, che è stata davvero bella e al cardiopalma, abbiamo organizzato un grande evento, riempiendo la piscina come non si vedeva da anni. Per fare cose del genere abbiamo bisogno di qualcuno che investe e io ringrazio a nome di tutti chi lo fa, ma questo qualcuno necessita rispetto. Come se non bastasse, oggi ci siamo sentiti boicottati anche in questa piscina, nella quale ne abbiamo viste di tutti i colori per prepararla all’evento. C’è stato pure un problema per l’allenamento di stamattina della squadra ungherese, che infatti ha mostrato grande rabbia, e tutto questo è assurdo perché prima di essere gestita dalla Nuoto Catania questa è innanzitutto una piscina comunale e dovrebbe dare certe garanzie a chi la utilizza. La Nuoto Catania purtroppo non poteva essere presente, ma si è scusata più volte con noi, mentre chi è rimasto a gestire l’impianto ci ha messo i bastoni tra le ruote ed abbiamo avuto grossi problemi ad allestire la piscina. Addirittura ci sono problemi con l’acqua delle docce e credo sia una vergogna che si verifichino determinate cose. Mi piacerebbe sapere come mai non si è visto nessuno del Comune di Catania. Probabilmente il Sindaco è impegnato in cose più delicate, ma devo ammettere che mi sarei aspettata di vedere qualche suo delegato qui. Penso che ne avremmo avuto il diritto, perché noi siamo orgogliosissime di rappresentare Catania, ma sono sicura che ci meritiamo qualcosa di più da parte di chi la amministra. Tornando a parlare da coach invece devo dire che ci aspettavamo una partita molto dura, considerando che anche in Ungheria la sfida aveva preso la stessa piega. Abbiamo sofferto molto sul pressing, ma abbiamo preso una quantità abnorme di espulsioni. Quindi abbiamo comunque raccolto tanto, i nostri centroboa ne hanno guadagnate tante e lo stesso è avvenuto sugli esterni. Purtroppo abbiamo fatto molto male l’uomo in più, forse ne abbiamo fatto bene solo uno ed era quello che avevamo preparato. E’ onesto riconoscere però che quando sei in acqua, da atleta, pensi spesso che sia giusto prendersi la responsabilità e tirare. Invece forse avremmo dovuto essere pazienti e fare quel passaggio in più che spesso è mancato. Magari ci è mancato anche per poca lucidità, perché non siamo abituati a giocare con le mani addosso, per questo siamo state poco lucide soprattutto davanti. Questa partita ci servirà sia per il prosieguo della Coppa Campioni che per il campionato. Ce la rivedremo, analizzeremo tutto e capiremo come sempre dove abbiamo sbagliato. In ogni caso siamo comunque felicissime di esserci qualificate, andiamo ad affrontare una Final Four veramente tosta, con squadre fortissime. Ci teniamo a ringraziare i nostri tifosi, che sono stati straordinari. Ci hanno sostenuto dall’inizio alla fine ed è stato bello regalargli questa vittoria, perché anche loro hanno combattuto con noi. E’ veramente bello tornare a giocare una Final Four ed essere tra le prime quattro d’Europa. E’ bellissimo tornarci come lo abbiamo fatto noi, con tanta umiltà, quando qualche anno fa ci avevano date per spacciate. Abbiamo ricostruito ed è meraviglioso fare questo passo con persone che sono cresciute con noi e magari vivranno questa esperienza per la prima volta. E’ tutto fantastico e sono molto contenta per le ragazze”.

Oltre all’Ekipe Orizzonte si qualificano anche le spagnole del Sabadell, le russe del Kirishi e le ungheresi dell’Ujpest. La sede della Final Four è ancora da definire.

Catania, 17 marzo 2018

 

 

Responsabile Comunicazione Ekipe Orizzonte
Antonio Costa

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