Champions League – La Pro Recco cade a Dubrovnik nell’ultima partita del girone di andata

Zalanki

Alla Gruz lo Jug si impone per 11-8. I biancocelesti, in emergenza con cinque assenti e tre giocatori rientrati da meno di una settimana dopo la positività al Covid, si fermano così per la prima volta in stagione.

Ritorno amaro nella sua città natale per mister Sukno: il tecnico, con dodici giocatori in distinta, fa esordire in Europa il classe 2005 Nuzzo. I croati vanno in vantaggio dopo poco più di tre minuti di gioco con Zuvela, ma la Pro Recco capitalizza le prime tre superiorità e si porta sull’1-3: Younger da posizione 3, Di Fulvio dalla stessa mattonella, ancora l’australiano con un tocco al volo dal centro. Lo Jug accorcia prima della sirena con Kakaris che sfrutta la sosta nel pozzetto di Cannella e batte Del Lungo con un tiro ravvicinato (2-3).

In avvio di secondo tempo ecco il pareggio con Argyropoulos che da posizione 4 supera il portiere biancoceleste con un bolide sopra la testa. La Pro Recco prova a scappare due volte con il missile di Zalanki da 7 metri e la ripartenza di Cannella, ma lo Jug la riprende sempre con Fatovic e Benic. A due minuti dal cambio campo i croati trovano il vantaggio che non molleranno più: la controfuga di Fatovic, nata da una superiorità gettata alle ortiche da Younger, vale il 6-5 alla sirena.

A metà terzo tempo lo Jug va sul +2 con la controfuga di Argyropoulos conclusa con una palomba. Zalanki in superiorità rianima la Pro Recco, ma è una speranza che dura poco perché anche Papanastasiou non sbaglia l’uomo in più e Fatovic, su rigore, manda i croati sul 9-6. Hallock e Younger potrebbero riportare sotto i campioni d’Europa ma non puniscono Popadic da due passi. A 23 secondi dalla sirena Benic, con Presciutti nel pozzetto, chiude il tempo sul 10-6.

È una mazzata dalla quale la Pro Recco prova a riprendersi: Ivovic con l’uomo in più e Hallock riaccendono la fiammella della speranza a cinque minuti e mezzo dalla fine (10-8), ma Argyropoulos segna il suo terzo gol e porta i padroni di casa sull’11-8, risultato che non cambia più.

“Complimenti allo Jug perché ha vinto meritatamente, noi eravamo in difficoltà, avevamo tanti assenti e diversi giocatori senza allenamento: a questo livello, con questo tipo di pallanuoto, non puoi permetterti di non essere al 100 per cento fisicamente – le parole di Sukno -. La responsabilità è mia, perdere non è mai piacevole, ma questa partita ci servirà per il futuro”.

“Dovevamo fare meglio di così, ci è mancata attenzione e intensità, dovevamo aiutarci di più e mettere più cattiveria – commenta Nicholas Presciutti -. Dalle sconfitte si può solo che imparare, ci servirà, analizzeremo la gara e cercheremo di migliorarci per la prossima”.

Jug: Popadic, I. Vukojevic, Fatovic 3 (1 rig.), Burdelez, Jokovic, Papanastasiou 1, Tomasovic, Argyropoulos 3, Krzic, Kakaris 1, Benic 2, Zuvela 1, A. Vukojevic. All. Kobescak.
Pro Recco: Del Lungo, Di Fulvio 1, Zalanki 2, Nuzzo, Younger 2, Presciutti, Cannella 1, Ivovic 1, Velotto, Aicardi, Hallock 1, Negri. All. Sukno.
Arbitri: Stavridis (Grecia), Kun (Ungheria).
Parziali: 2-3, 4-2, 4-1, 1-2.
Superiorità: Jug 3/8, Pro Recco 5/10. Rigori: Jug 1/1. Usciti per limite di falli: Presciutti e Di Fulvio (PR) nel quarto tempo.

Foto Credit: A. Feher

Ufficio Stampa Pro Recco