Champions League – L’onore delle armi per l’AN Brescia

Generosa e battagliera, l’An Brescia viene fermata nel secondo turno del girone A di Champions League guadagnandosi in pieno l’onore delle armi: a Mompiano, contro la Pro Recco, i ragazzi di Sandro Bovo vengono superati per 9 a 8 (2-1, 4-2, 2-2, 1-3, i parziali) al termine di un match magari non spettacolare ma senz’altro emozionante e ricco di spunti tecnici. Di fatto, a far la differenza, alcuni meccanismi poco efficaci patiti, per tre quarti di gara, dalla difesa biancazzurra in situazione di inferiorità numerica. Fino alla fine del terzo tempo, Recco sfrutta cinque delle sei superiorità guadagnate, tenendosi in vantaggio di tre reti (8 a 5); nell’ultima frazione, l’An trova i giusti sincronismi uscendo indenne da tutti e quattro gli uomini in più fischiati a favore degli ospiti che, alla fine, se la cavano grazie alla rendita acquisita fino a quel momento. Solo un dettaglio tecnico ha compromesso la performance di Presciutti e compagni ma, contro un avversario attrezzato come il team di Rudic, anche i minimi dettagli possono risultare decisivi. In ogni caso, la prova del sette bresciano è stata degna del più alto livello: con grande determinazione, i biancazzurri hanno lottato su ogni pallone, dimostrando di credere nei propri mezzi anche quando le cose non giravano per il verso buono. In tutti i frangenti negativi (senza dubbio anche il 7 su 19 in superiorità, s’è fatto sentire), l’An ha sempre reagito concretizzando, soprattutto nella seconda parte della sfida, tante difficoltà alla formazione recchelina e mancando il pareggio solo per un pelo (sprecato un uomo in più a 22 secondi dall’ultima sirena): tra i tifosi e in tutto ambiente, l’amaro c’è, eccome, ma i tanti applausi che, alla fine, hanno salutato l’uscita dalla vasca dei padroni di casa, la dicono lunga sulla prestazione di temperamento, e valore, della squadra bresciana.

«Dal punto di vista dell’approccio e dello spirito agonistico – commenta coach Bovo –, abbiamo disputato una buona partita e, di questo, non posso che essere soddisfatto, la grinta vista in acqua mi è piaciuta. All’inizio abbiamo fatto fatica con l’uomo in meno e dovremo lavorare ancora tanto su questo tipo di fondamentali; possiamo, e dobbiamo, migliorare».

 

Ufficio Stampa AN Brescia