Coppa It F – Carola Falconi, fine del Purgatorio
Il Purgatorio in cui negli ultimi sette mesi Carola Falconi è rimasta confinata sta finalmente per diventare un ricordo.
Nove mesi dopo la sua ultima gara ufficiale, il portiere del Bogliasco Bene è pronto per rituffarsi in acqua accanto alle sue compagne e per tornare ad essere un tutt’uno con quell’elemento naturale che fin da quando era bambina l’ha vista protagonista. La Final Four di Coppa Italia, in programma sabato e domenica ad Ostia, sarà infatti per il capitano biancazzurro l’occasione per riassaporare il dolce gusto del cloro. Reduce da un intervento chirurgico all’anca eseguito lo scorso luglio e da lunghissimi ed altrettanto faticosi mesi di riabilitazione, Carola per la prima volta in questa stagione scenderà in vasca a fianco alle compagne, lasciandosi definitivamente alle spalle la parentesi più brutta della propria carriera: “Non so se giocherò subito oppure se Mario (Sinatra,ndr) intenderà inserirmi gradualmente in squadra – afferma la numero 1 biancazzurra – Onestamente, ora come ora, questa è la cosa che mi interessa di meno. Ciò che conta è che da sabato potrò nuovamente sentirmi ciò che sono stata negli ultimi vent’anni: una giocatrice di pallanuoto!”.
Sono stati mesi davvero duri quelli che Carola ha dovuto affrontare. Mesi fatti di lotta e sacrificio, scanditi da mattinate tutte uguali, trascorse ad allenarsi da sola con un unico imperativo nella testa: non lasciarsi sopraffare dalla tentazione di mollare tutto. “Devo ammettere che c’è voluto tutto il mio carattere per risalire questa difficile china. Se sono riuscita a farcela è soprattutto perché l’ho presa come una sfida personale e per me le sfide sono sempre qualcosa da portare avanti dando il meglio di se stessi. Certo, è stata veramente tosta. Per quasi tre mesi mi sono allenata da sola e per chi è abituata ad essere immersa in una realtà collettiva una cosa del genere può essere davvero devastante dal punto di vista psicologico. Anche il ritorno in squadra l’ho vissuto in maniera del tutto particolare. Nonostante il fortissimo legame che unisce il nostro gruppo, nei primi giorni di allenamento mi sentivo quasi un’estranea, l’ultima arrivata. Non certo per colpa delle mie compagne, quanto per il fatto di non essere più abituata ad allenarmi con loro. Per fortuna quella brutta sensazione è durata solo qualche giorno”.
Adesso che la risalita è terminata e il tempo di assistere le compagne dal bordo vasca è scaduto, a Carola non resta che reindossare la calottina rossa e guardare avanti con rinnovato ottimismo. Anche perché la sua squadra, ora più che mai, ha davvero bisogno di lei e della sua grinta. Nei prossimi tre giorni il calendario mette in palio il secondo trofeo stagionale e, seppur difficile da acciuffare, le bogliaschine vogliono provare con tutti i mezzi a portarlo alla Vassallo, ripetendo l’impresa di due anni fa: “Sabato in semifinale affronteremo Catania, l’avversaria probabilmente più forte che c’è in questo momento in Italia – ammette Falconi – sappiamo che sarà durissima ma abbiamo preparato questo appuntamento al meglio focalizzandoci molto sulle nostre rivali. Se siamo arrivate tra le prime quattro del torneo vuol dire che dei valori importanti li abbiamo anche noi e non abbiamo affatto intenzione di partire già battute. Sappiamo di poterci giocare una medaglia prestigiosa e daremo davvero tutte noi stesse per riuscire a tornare a casa con qualcosa di importante fra le mani”.
Non ci sono dubbi: la grinta è sempre la stessa. Carola è davvero tornata. Ammesso che qualcuno dubitasse del contrario…
Bogliasco 1951