Lettera aperta al mondo della pallanuoto
Scrivo questa breve lettera affinché trovi riscontro il mio personale senso di Giustizia, quello delle mie atlete e di tutti coloro che fanno parte del nostro ambiente sportivo.
E’ ormai noto a tutti che una mia atleta nel corso della partita disputata a S. Maria C. V. contro la Società Sportiva Acquachiara Ati 2000, in data 23.04.2017, ha subìto un grave infortunio che le ha procurato la perdita definitiva di due denti, e quindi un pregiudizio permanente, a causa di un violento colpo sferratole in viso da parte della sua diretta avversaria.
Sin dall’immediatezza dei fatti, il nostro comportamento è stato ispirato alla massima lealtà e correttezza. Affatto diverso è stato il comportamento della dirigenza dell’ACQUACHIARA.
Quanto avvenuto alla mia atleta ha avuto una vasta risonanza nel nostro ambiente ed ho ricevuto numerosi attestati di solidarietà da Dirigenti e Tecnici di tante altre Società.
Né la Dirigenza né lo Staff della Società Sportiva Acquachiara ha inoltrato alcuni chiarimenti, spiegazioni e giustificazioni in merito al comportamento della loro tesserata.
Ma l’episodio che mi preme sottoporre alla Vostra attenzione è quello che si è consumato su un noto social network dove veniva pubblicato, ad opera di talune tesserate dell’ACQUACHIARA, un video, nel quale si ironizza squallidamente su quanto è avvenuto ai danni della nostra giocatrice.
Tutto ciò è da ritenere inaccettabile.
Alla luce di tali fatti, è lecito chiedersi se una giovane atleta dopo aver subìto un notevole e permanente danno fisico e psichico meriti anche di essere derisa con delle squallide ed inappropriate battute. Se soprassedessi a questo episodio verrebbero meno tutti i principi per i quali mi batto tutti i giorni ed in cui credo vivamente, ancora!
Se oltre al danno si fa spazio alla beffa non si collocano più i valori di cui sopra e ne risentirebbe tutto il mondo sportivo, uscendone gravemente sconfitto. Tutte le atlete non meritano di subire azioni tanto riprovevoli come questa che non fa altro che alimentare astio e rancori inutili.
Orbene, considerato il notevole e conclamato impegno sociale ad opera della società sportiva Acquachiara per il ripristino della legalità e contro ogni forma di bullismo, stupisce che tutto ciò accada proprio in casa loro; ancora di più stupisce che la predetta società sportiva non abbia preso le distanze da tale triste episodio.
Stando così le cose, ritengo che il contegno dei massimi vertici dell’Acquachiara nel caso de quo non sia stato improntato ad alcuna lealtà, correttezza e soprattutto di tutela dei più elementari principi su cui si basa lo sport.
Cordialmente Saluto,
Salvatore Napolitano