L’Olympic alla Run for Autism. Luca Biasillo: «Lo sport è inclusione»

intervista con foto a Luca Biasillo, direttore del Progetto Filippide e tra gli ideatori della Run for Autism, manifestazione sportiva benefica a cui l’Olympic Roma parteciperà domenica 3 aprile.

Lo sport è integrazione, inclusione e per il sociale.

Domenica 3 aprile, alle 9:30, avrà inizio l’edizione 2022 della Run for Autism, una gara podistica che si svolge ogni anno tra le vie del centro storico di Roma. La partenza di questa speciale corsa – in cui partecipano persone autistiche e non – è prevista da piazza della Bocca della Verità. È organizzata dal Progetto Filippide, un’associazione che svolge attività di allenamento e preparazione a competizioni sportive con soggetti autistici e con sindromi rare ad esso correlate.

Noi dell’Olympic Roma parteciperemo, sempre in prima linea per l’inclusione e a sostegno di tutti i valori principali che lo sport trasmette. Abbiamo chiesto a Luca Biasillo, assistente sociale e direttore del Progetto Filippide, qualche informazione in più su questa bellissima gara e sull’associazione che rappresenta.

Cos’è la Run for Autism e da dove nasce l’idea di questa gara?

Run for Autism è una gara internazionale, nella quale le persone con autismo competono con i cosiddetti neurotipici – i non affetti da autismo. È un messaggio di perfetta inclusione sociale attraverso lo sport. Questa è la missione definitiva del Progetto Filippide: includere nella società le persone con autismo, utilizzando il mezzo dello sport, in particolar modo dell’atletica e della corsa su lunga distanza.

A quale edizione è giunta la manifestazione? Una stima sul numero di persone che parteciperà?

Siamo alla 10ª edizione della Run for Autism, un’edizione importante. Siamo fiduciosi e ci aspettiamo circa 2.000 partecipanti, poi magari saranno di più! Ci affidiamo alla bontà di tutti coloro che vorranno correre con noi e i nostri ragazzi in una giornata di festa. Perché alla fine parliamo di questo: la Run for Autism è una festa, a cui i nostri ragazzi si preparano duramente allenandosi per un anno intero. A questa edizione poi parteciperanno associazioni del Progetto Filippide provenienti da tutta Italia, che si riuniranno a Roma già in questi giorni. Crediamo che questo sia un modo di fare cultura: le persone con autismo hanno difficoltà, ma anche qualità. Diverse, ma ben espresse ad esempio proprio nello sport.

Quanto sono importanti questi eventi che portano alla ribalta delle problematiche spesso dimenticate e sottovalutate?

Sono fondamentali. In genere, le persone con autismo tendono a rimanere isolate dal mondo e anche i familiari spesso non hanno luoghi idonei dove poter portare i propri figli e farli stare bene. Dove non vengano sopportati, ma valorizzati. Nel nostro caso è proprio così: i nostri ragazzi vengono a correre e rispettano le regole di ogni atleta durante una gara. Quindi, tornando alla domanda, più persone partecipano ad eventi del genere, maggiore è il successo dell’iniziativa e la visibilità data a queste persone e alle loro capacità.

Raccontaci di più sul Progetto Filippide.

Progetto Filippide è un’associazione sportiva nata a Roma nel 1983, sotto altro nome. Nel 2000 ha assunto il nome attuale. È un’associazione benemerita del Comitato Italiano Paralimpico e soprattutto è associata al dipartimento di comunicazione globale delle Nazioni Unite, oltre a far parte alla CRPD, una conferenza sulla disabilità che si svolge ogni anno a New York. Quello del Progetto Filippide è quindi un mandato istituzionale, ottenuto grazie a tutti i bei risultati di questi ultimi anni.

 

Andrea Esposito
Responsabile Comunicazione Olympic Roma

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