La pallanuoto al tempo del Covid
Sette mesi dopo l’ultimo incontro ufficiale e a distanza di un anno dall’ultima partita di campionato, l’attività di pallanuoto riprende a muovere i suoi primi passi con l’inizio dei vari Campionati Nazionali. Domenica è stata la volta della categoria U18 maschile ed Aquademia ha visto premiati tutti gli sforzi profusi in questi mesi di difficoltà. “Le difficoltà sono inimmaginabili – sostiene il Presidente De Paolis – in termini operativi, organizzativi ed economici. E’ il momento in cui chi è mosso dai soli interessi commerciali ed economici è obbligato a fermarsi. La nostra associazione ha sempre avuto finalità sportive e sociali ed in tal senso anche in questa occasione abbiamo operato. Abbiamo deciso per quello che era di nostra competenza, chiedendo il supporto di chi è sempre stato al nostro fianco, di fronteggiare e lottare per superare questa tempesta. Non è finita, anzi, siamo forse ancora lontani dal raggiungere un porto sicuro, ma ci siamo e continueremo ad esserci per tutti i nostri associati e per tutti coloro che vorranno unirsi a noi in questa traversata”.
In questo scenario con palpabile emozione ma anche con giustificato orgoglio i ragazzi Aquademia della U18 hanno esordito alla grande, impegnati in trasferta al Foro Italico, contro i pari età della CC Lazio. I gialloblù Veliterni portano a casa i primi tre punti, ma la vera vittoria è stata certamente quella di ricominciare a confrontarsi, a giocare lo sport che con fatica ed enormi sacrifici hanno deciso di praticare.
Rispettando vicoli e protocolli anti Covid intransigenti, si è iniziato a giocare e questo ha un significato simbolico fondamentale in questo delicato momento.
Fischio d’inizio. Le squadre si studiano ed affondano i primi colpi. Capovolgimenti di fronte ripetuti e subito si capisce che il ritmo non può essere questo. La preparazione non permette ancora un’intensità di gioco come quella che si era abituati a giocare un anno fa. Se il ritmo non è altissimo, la qualità di gioco e la tecnica individuale si vedono e si percepisce quanto lavoro ci sia sulle spalle, ampie e possenti, di questi ragazzi. Perfetto equilibrio nei primi tre periodi dell’incontro. Al bel gol su tiro al volo di Ferracci che dà il vantaggio nel primo tempo ad Aquademia, segue il gol del pareggio di Iozzi per la CC Lazio in superiorità. La partita prosegue gol a gol fino al 4 pari di inizio quarto tempo, periodo nel quale sono i ragazzi di Aquademia a spingere sull’acceleratore, portandosi a casa l’intera posta in palio. Il gol di Cava in contropiede per il 5 a 4 decide per certi versi l’incontro, fornendo ai gialloblù la forza di imprimere un ritmo al gioco che la CC Lazio non riesce a sostenere. La realizzazione in superiorità di Gasbarra, il gol di Del Signore, (4 goal per lui), e la realizzazione in contropiede di Abbafati, chiudono l’incontro.
“Risultato importante – sostiene Altrini, a fine incontro – oltre che per l’aspetto numerico, per il morale del gruppo. Lo sport e la pallanuoto nello specifico, vivono un momento difficilissimo. Era fondamentale fornire ai ragazzi un segnale di ritorno alla normalità e con la ripresa dei campionati questo segnale c’è stato. La pandemia sta mettendo a dura prova la resistenza dei gestori degli impianti, senza i quali la nostra attività non può essere praticata.
E proprio in tal senso che non finiremo mai di ringraziare l’impianto Tortuga, (insieme ad Aquademia, uniche realtà locali per le discipline natatorie), in particolare il Presidente Emanuele Trifelli che con tutto il Consiglio Direttivo hanno condiviso con noi la necessità di un sacrificio con finalità sociali, prima che sportive, altruistiche anziché legate ad interessi “aziendali”.
Questi sono i messaggi che da sempre cerchiamo di trasmettere ai nostri ragazzi ed è stato fondamentale per tutti loro e per le famiglie che ci seguono, vederli magistralmente interpretati in questo momento di oggettiva necessità. Dal punto di vista sportivo siamo, ripeto, felicissimi del risultato e, personalmente, anche della prestazione dei ragazzi. Abbiamo molto lavoro da fare e questo ci stimola anziché spaventarci. Quello che maggiormente mi preoccupa è l’assenza di selezione delle nuove leve, che genererà inevitabilmente vuoti generazionali, che ci porteremo avanti per chissà quanto tempo, ma questo, purtroppo, è lo sport al tempo del Covid.”
Aquademia