A2 M – Aqavion: La rabbia del presidente Coda

 

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LA RABBIA DEL PRESIDENTE CODA: "A FINE STAGIONE LASCIO"

Nuovo terremoto in casa Del Bo Aqavion. La rocambolesca sconfitta di sabato scorso con i Muri Antichi, in un match fondamentale per la salvezza, porta con sé strascichi pesanti dal punto di vista disciplinare. Le proteste della panchina grigioverde costano carissimo alla dirigenza: il Presidente Fabio Coda sospeso fino all’11 aprile per “comportamento reiteratamente minaccioso verso gli arbitri durante e al termine dell’incontro”, nella dicitura prevista dal comunicato federale. Sorte non troppo dissimile per il dirigente Grimaldi, sospeso fino al 5 aprile, per il tecnico Iacovelli e il difensore Scalzone, squalificati per due giornate. Proteste che hanno riguardato, in particolare, l’indecisione da parte della coppia arbitrale per una stessa situazione: uno dei due fischietti ha indicato contro fallo, l’altro espulsione ai danni dei padroni di casa con conseguente rete del 6-6 e inevitabili ripercussioni dal punto di vista mentale per Cappuccio e compagni che, da lì, hanno avuto il blackout decisivo.

A fine stagione dirò addio alla pallanuoto”. Rabbia, frustrazione e amarezza si mischiano nelle parole del patron Fabio Coda che arriva a questo drastico annuncio “dopo una serie di decisioni che mi hanno reso stanco di combattere per uno sport che non dà più nemmeno la possibilità di protestare. Prima la faccenda della squalifica che mi ha riguardato in una partita nella quale non c’ero nemmeno, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non mi riconosco più nella pallanuoto di oggi. Una cosa è sicura: le 500 persone presenti alla Scandone sabato possono testimoniare di una prestazione arbitrale alquanto rivedibile. Mi meraviglio di come i giudici non abbiano letto il referto e si siano chiesti come fosse stato possibile un cambiamento cosi netto nell’andamento della gara, da un perfetto equilibrio ad un parziale di 1-7 per gli ospiti. Mi chiedo, è tutto regolare? E’ solo il nostro comportamento ad essere sbagliato? Vorrei che Fin e Gug meditassero perché cosi si ammazza uno degli sport più belli del mondo”.

 

Giulio D'Onofrio

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