All’ultimo atto stagionale con una posta in palio di relativo interesse e contro un avversario parecchio spigoloso, la Leonessa non si tira indietro, congedandosi dalla Final Eight di Champions League con una vittoria per nulla banale, arrivata al termine di una dura battaglia: nella finale per il settimo posto, l’An Brescia supera lo Spandau Berlino per 14 a 10, dando un’ulteriore dimostrazione di grande carattere e spirito indomito. Scesi in acqua con la fatica di una intensissima tre giorni di pallanuoto del più alto livello, i ventisei giocatori hanno dovuto fare gli straordinari per trovare gli stimoli adeguati alla maggiore rassegna continentale; ma oltre al dover fare i conti con energie fisiche in naturale calo, entrambe le compagini arrivavano al confronto con l’amarezza seguita al quarto di finale perso di un soffio (6 a 5 la sconfitta dei tedeschi contro l’Olympiacos) con i due team giunti alla finalissima. Ne è nato un match segnato da nervosismo e colpi proibiti (Vukcevic e Guidi tra i primi a essere presi di mira), e risolto dall’An con determinazione e qualità. Tra gomitate, spinte e scorrettezze varie, nella prima metà di gara, il sette bresciano finisce sotto di tre (5 a 8) e, soprattutto, perde Nicholas Presciutti mandato fuori per brutalità dall’arbitro serbo, Putnikovic. Nei quattro minuti di inferiorità, l’An serra i ranghi riuscendo a subire solo un gol in quattro azioni consecutive con l’uomo in meno. Prima della metà della terza frazione, con il ritorno in parità, la netta svolta: Presciutti e compagni alzano il ritmo e, prima accorciano con Rizzo (6 a 8), poi sfruttano a dovere la sanzione inflitta a Saudadier per brutalità: oltre al rigore di Rizzo, arrivano i gol di Manzi, Paskovic, Bertoli e ancora Paskovic, e così, in apertura dell’ultimo periodo, il punteggio gira nettamente a favore dei biancazzurri (11 a 8). Da lì in avanti, Brescia controlla senza grandi sforzi, con Morretti che entra a dare il suo contributo al posto di Del Lungo, e capitan Presciutti che si toglie lo sfizio di segnare da metà vasca approfittando di un rilancio fuori misura del portiere avversario.
«Abbiamo onorato l’impegno nella più importante competizione – commenta Christian Presciutti -, volevamo assolutamente vincere e abbiamo dato tutto quello che ci rimaneva dopo le sfide con le squadre meglio attrezzate in assoluto, una finalista oggi e l’altra detentrice del titolo. Ringrazio i compagni per la voglia e la carica con cui si sono battuti e, senz’altro, ringrazio la società che ogni anno ci mette nelle condizioni di lottare ai massimi livelli. Un’aggiunta personale, e sentita dal profondo, è la dedica di questo successo a mia moglie Micol che, proprio oggi, compie gli anni».
Ufficio Stampa AN Brescia