In un match che non aveva nulla da dire ai fini della classifica, l’An Brescia parte a testa bassa e archivia la pratica in poco più di tre minuti: nell’ultimo impegno della seconda fase di qualificazione, i ragazzi di Sandro Bovo regolano i padroni di casa dell’Oradea per 15 a 8 (4-1, 5-3, 4-3, 2-1, i parziali), chiudendo i conti già a cavallo della metà della prima frazione, grazie al poker di reti concretizzato da Figlioli (doppietta), Gallo e Rizzo. Da lì in avanti, normale amministrazione per i biancazzurri, bravi a tenere costante un buon livello di attenzione; buoni i segni di coesione del gruppo, con i nuovi ben amalgamati e con Morretti pronto a dare il cambio a Del Lungo, a metà gara, e Garozzo in evidenza sia in difesa che in attacco (pregevole il gol del 13 a 7, siglato in superiorità dal classe 2002). Forse i gol al passivo sono stati un po’ troppi ma, come anticipato, la posta in palio era nulla, con l’An già qualificata da prima del girone e i rumeni tagliati fuori dalla corsa per il secondo posto utile. In ogni caso, il sette bresciano fa en plein nel primo appuntamento stagionale evidenziando un atteggiamento mentale che fa ben sperare per il prosieguo del cammino e, ora, occhi puntati sui sorteggi per la terza, e decisiva, tappa di qualificazione alla Champions: il prossimo turno sarà a eliminazione diretta e l’avversaria sarà una tra Vouliagmeni, Terrassa e Jadran Spalato.
«Sapevamo che il livello di difficoltà del girone era piuttosto basso – fa il bilancio delle prime uscite stagionali, il presidente Andrea Malchiodi -, ma non ci sono state distrazioni, la squadra si è espressa con il giusto approccio, sfoderando prestazioni in crescendo, con miglioramenti partita dopo partita, e di questo non posso che essere contento. Queste tre partite sono state validi test per iniziare ad entrare in condizione e devo dire che i segnali sono stati molto buoni, il gruppo ha dimostrato di saper prendere ogni impegno con la dovuta concentrazione e tutti, dal capitano al più giovane, hanno dato il proprio contributo. Bene così e adesso vediamo chi ci tocca in sorte».
Ufficio Stampa AN Brescia