A2 F – F&D H2O, la matematica certezza del primato passa dall’Ortigia

Mordacchini: "Giochiamo al massimo e vediamo che succede"

Dopo la vittoria nel derby contro il 3T, l'F&D H2O si prepara alla penultima gara di campionato, ultima tra le mura amiche della Piscina "Tortuga". Fortino inespugnabile, l'impianto veliterno avrà il compito di sospingere tramite il suo caloroso, numeroso e appassionato pubblico le ragazze di mister Di Zazzo, attese da un non facile match con l'Ortigia. Niente calcoli e nessun abbassamento di guardia per la squadra del presidente Perillo, ma la matematica parla chiaro: in caso di vittoria il primato sarebbe cosa certa. Merito di un campionato che ha rasentato la perfezione, soprattutto in casa, anche se la compagine veliterna non bada ai numeri ed è concentrata e protesa verso l'obiettivo. Ilaria Mordacchini, nella consueta intervista pre-gara del venerdì, ha infatti assicurato che l'F&D H2O non è per niente appagata dal cammino finora svolto e anzi darà il massimo perché non ha nessuna intenzione di fermarsi o mettere a rischio un traguardo strameritato. Di certo, però, l'emozione sarà una componente più che presente in tutte le atlete, che guidate dal loro allenatore e supportate da una società professionale e sempre presente, cominciano a sentire più vicino l'obiettivo costruito domenica dopo domenica senza mai fare proclami.

Ilaria Mordacchini, a distanza di due mesi dalla precedente intervista, lo scenario non è cambiato. All'epoca, però, si parlava di un cammino lungo e difficile davanti a voi. Oggi, a due partite dalla fine, che percorso si può prevedere per la squadra veliterna?

Ormai i play off sono matematicamente raggiunti, ma fare punti in questa partita è fondamentale: ci permetterebbe di chiudere il campionato con una giornata di anticipo e guadagnare una posizione di vantaggio in vista della sfida finale. Perdere significherebbe, causa risultati sfavorevoli delle altre partite, rischiare il posto. Quindi niente calcoli matematici, giochiamo al massimo e vediamo cosa succede.

Come ci si sente, psicologicamente e a livello umorale, alla vigilia di un possibile traguardo storico per te come atleta e per la città intera?

Sicuramente l'emozione è tanta, il senso di responsabilità anche. Piano piano, grazie ai risultati ma soprattutto all'atmosfera sana che si è creata, abbiamo avvicinato tanta gente che neanche conosceva questo sport. La piscina è sempre piena e questo da un lato ci gratifica e ci sprona a fare bene, dall'altro ci carica di una responsabilità che magari non ci aspettavamo. Gran parte del merito è della società in primis e di mister Danilo Di Zazzo, che si impegna da anni in questo progetto; non si è curato dei risultati immediati ma ha avuto l'intelligenza di guardare al lungo termine e ora sta portando una squadra a quello che potrebbe essere un risultato storico. Spero che questo ci dia ancora più risonanza, ce lo meritiamo. La maggior parte delle squadre rappresentano capoluoghi, con società antiche alle spalle, noi siamo una città di provincia e per di più di una società nata da poco. Dal punto di vista personale, sarebbe una soddisfazione inimmaginabile: sono quasi diciotto anni che gioco, sempre nella stessa piscina e con le stesse compagne…sembra la sceneggiatura di un film, speriamo nel lieto fine!

Qual è il termine più adatto a descrivere il clima che vige negli spogliatoi? Serenità, tensione, determinazione?

Il clima che ci accompagna, per fortuna direi, è sempre lo stesso. C'è un mix di emozioni: alcune di noi sono serene, altre sono più tese ma sicuramente tutte quanto siamo molto determinate. Quando si è in una squadra che gira bene è più facile tenere sotto controllo l'ansia, perché sai che troverai sempre qualcuno al tuo fianco pronto a rimediare al tuo errore e ad aiutarti.

Quanto è emozionante poter essere artefici del proprio destino e per di più tra le mura amiche, che si sono spesso rivelate decisive in quanto alla Piscina "Tortuga" non è riuscito a nessuno di fare punti?

Faremo il massimo per dare al pubblico quello che si merita. Tutte quelle persone sugli spalti sono famiglie che si sacrificano ogni giorno portando le figlie in piscina e facendo tardi la sera, sono amici che ci vogliono bene nonostante non ci vedano quasi mai, sono persone che rinunciano ai pranzi della domenica in famiglia per venire a sostenere tredici ragazze che magari neanche conoscono bene. Ci hanno accompagnato per tutto il campionato, a volte anche seguendoci in trasferte non proprio dietro l'angolo. Non ci hanno mai fatte sentire sole, quindi speriamo che anche loro abbiano la forza e la pazienza di resistere e di accompagnarci fino alla fine. Purtroppo non avremo la possibilità di giocare i play off nella nostra piscina, ma spero che questo non condizioni il pubblico: le nostre vittorie sono anche le loro.

Che avversario vi aspettate? L'Ortigia all'andata interruppe la vostra striscia di vittorie consecutive imponendovi un pareggio al termine di un match teso ed equilibrato…

Un po' come tutte le squadre incontrate in campionato, non è un avversario da sottovalutare. Loro non hanno nulla da perdere e quindi giocano con una leggerezza che al momento noi non possiamo permetterci. Quando non temi il risultato rischi un po' di più, ti esponi ma soprattutto sei privo di quelle inutili paure che solitamente ti bloccano. D'altro canto noi abbiamo davvero tanto da guadagnare, quindi sarà una partita decisamente intensa.

Dopo la vittoria di domenica che vi ha visto giocare un'ottima pallanuoto, rispetto alle precedenti vittoriose gare definite dal tecnico "non brillanti", pensi sia passato il calo fisiologico che comunque non ha portato conseguenze dal punto di vista dei risultati? Come arriva la squadra a fine campionato?

È inevitabile arrivare stanche a fine campionato. È un impegno fisico ma anche mentale: ci alleniamo da settembre quasi tutti i giorni e giocare ogni domenica richiede costanza. Le rinunce sono tante: le uscite con il partner, le vacanze, il tempo sottratto agli amici…per di più si sta avvicinando l'estate, che per molta gente significa maggior tranquillità, ma per molte di noi coincide con la sessione d'esame universitaria o con un maggior impegno richiesto a scuola.  Insomma non è facile, ma in questo è stato bravo mister Danilo a saper gestire il nostro 'momento no', relativamente a quelle prestazioni non brillanti, e a farci ritrovare le forze.

 

Rocco Della Corte – Ufficio Stampa F&D H2O

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