A2 M – Vela Ancona, Marco Palanca carica la squadra dorica in vista della sfida alla capolista

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redazione
– Pubblicato il 15 Aprile 2017Pubblicato in: A2 Maschile, Evidenza, Serie A2


Settimana di festività pasquali anche per la Vela Nuoto Ancona di pallanuoto maschile, che dopo il ko di Camogli si appresta a preparare la prossima gara interna, prevista alla piscina anconetana del Passetto per sabato 22 aprile contro la capolista Rari Nantes Imperia del mancino ex Vela Davide Cesini. A Camogli in panchina c'era Marco Palanca, secondo di Igor Pace, tenuto lontano dalla vasca di gioco ligure da un infortunio che lo ha costretto a qualche giorno di immobilità.
"Avevamo preparato bene la partita di Camogli, durante la settimana precedente, nonostante 'lassenza di Igor, sapevamo di trovarci di fronte a una squadra forte e in salute e ne abbiamo avuto subito la conferma. Siamo partiti  male, soprattutto per merito del Camogli, soffrendo il suo pressing e poi abbiamo incontrato diverse difficoltà ad attaccare la loro difesa. Nel secondo e terzo tempo abbiamo giocato meglio, ma sempre con difficoltà, sbagliando diverse occasioni, tirando da lontano e nel quarto tempo abbiamo subito preso due gol che, di fatto, hanno chiuso la gara e abbiamo anche un po' mollato. Ma contro avversari che probabilmente hanno meno punti di quelli che meriterebbero".
Sul prossimo appuntamento Marco Palanca conclude: "La sfida all'Imperia sulla carta è forse proibitiva, una squadra davvero molto forte, lanciatissima, con giocatori di grande valore, in primis Davide Cesini, un prodotto del nostro vivaio che ci farà piacere ritrovare. Sarà una partita difficile, d'ora in poi dobbiamo fare il più velocemente possibile i punti che ci possono permettere di salvarci direttamente e da sabato prossimo ogni occasione, soprattutto nelle gare in casa, potrebbe essere quella buona".

Foto: la panchina dorica con Marco Palanca sulla sinistra, Igor Pace al centro e l'accompagnatore ed ex capitano Riccardo Cesini a destra

 

Ufficio stampa Vela Nuoto Ancona
Giuseppe Poli

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