La Palestina all’HaBaWaBa: la prima volta del La Salle

Il neonato team di Gerusalemme Est ha giocato a Lignano la sua prima vera partita. Coach Awisat: “Qui per imparare e portare la vera pallanuoto a casa” 

Una squadra palestinese all’HaBaWaBa. Il sogno di un giovane allenatore di Gerusalemme Est è divenuto realtà oggi, nella prima giornata del torneo U13, competizione che insieme all’U10 occupa la seconda settimana dell’evento di Lignano Sabbiadoro (sabato si è concluso l’U12). La squadra in questione è il La Salle Jerusalem Waterpolo, l’allenatore è Fadi Awisat, 34 anni, ex nuotatore che ha rappresentato la Palestina in diverse manifestazioni internazionali e che nel 2022 è riuscito ad aprire un’accademia di pallanuoto all’interno dell’omonima scuola. Il La Salle College of Jerusalem dispone infatti di una delle poche piscine accessibili ai palestinesi, una piccola vasca 20×6 m: Awisat ha dovuto combattere per sottrarre gli spazi acqua dai corsi di nuoto. Ha mostrato la pallanuoto a piccoli nuotatori che non avevano mai visto una partita, ma che si sono innamorati immediatamente del gioco. È partito da zero, con palloni da volley e costruendo le porte con i tubi di plastica, perché non è riuscito a trovarne a Gerusalemme Est.

La passione e l’ambizione, a tutti loro, non è mai mancata. Su tutte, quella di venire all’HaBaWaBa, il più grande festival di pallanuoto per bambini al modno, e competere con altre squadre provenienti da 17 nazioni diverse. Anche perché in Palestina, oggi, non ci sono avversari da affrontare. “Ho portato qui i ragazzi perché voglio mostrare loro cos’è la vera pallanuoto – spiega Awisat – Dopo aver giocato delle vere partite ne parleranno ad altri bambini e così anche da noi potrà nascere una comunità di pallanuoto. Siamo una piccola piantina, speriamo di diventare un grande albero, con tanti rami”.

Uno storico passo verso quel traguardo è stato raggiunto oggi, in una giornata indimenticabile per il La Salle, protagonista di uno dei momenti più emozionanti dell’intera edizione 2024. Al mattino i ragazzi palestinesi hanno giocato la prima vera partita della loro vita contro le eccezionali giocatrici del Vasutas di Budapest, uno dei team tutto al femminile del torneo: dopo enormi difficoltà all’inizio e aver rotto il ghiaccio con il gioco, la piscina, le regole e l’arbitro, i giocatori de La Salle sono riusciti a segnare 2 gol nei minuti finali, dando il via ai festeggiamenti dei giocatori delle altre squadre che guardavano la partita dalla tribuna. Al termine della gara, vinta 18-2 dal Vasutas, entrambe le squadre hanno ricevuto le congratulazioni dei francesi del Mulhouse Water Polo, avversari nella gara del pomeriggio. Una partita in cui i palestinesi hanno mostrato enormi progressi, giocando una partita tirata e perdendo per 12-9. Risultati che assumono ancora più valore dopo che il La Salle ha perso uno dei suoi migliori giocatori, Yazan Ibisan, a cui il Consolato Italiano a Gerusalemme non ha concesso il visto d’ingresso, insieme a quello per i suoi familiari: il no è arrivato il giorno prima della partenza per l’Italia.

Domani la terza gara del girone, con gli australiani dei Freemantle Barbarians. Dopo ungheresi, francesi e australiani, i ragazzi palestinesi incroceranno altre squadre provenienti dai 17 paesi rappresentati all’HaBaWaBa. Per loro si tratta della prima interazione della loro vita con ragazzi stranieri, un’apertura al mondo resa possibile dallo sport, mentre nei territori occupati la tragedia del popolo palestinese continua.

“I miei ragazzi sono molto intelligenti, fanno domande su ogni cosa e sanno tutto di quello che sta accadendo a casa – dice Awisat -, ma vogliono solo vivere la loro vita come tutti gli altri bambini: divertirsi, andare al mare, giocare a pallanuoto e dimostrare di essere dei veri atleti. Quando hanno saputo che saremmo andati all’HaBaWaBa erano pazzi di gioia. Il loro più grande sogno era segnare un gol”. Oggi ci sono riusciti, ora l’obiettivo è vincere una gara. Forse Awisat e i suoi ragazzi non se ne rendono conto, ma conoscere il mondo e presentare i bambini palestinesi al mondo è la vittoria più grande che possano raggiungere.

 

Fabrizio Napoli – Waterpolo Development

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