RN Bogliasco e il mondiale di Teresa Frassinetti

TERESA FRASSINETTI

Dal settimo posto dei Mondiali di  Montreal al bronzo dei Mondiali di Kazan sono trascorsi dieci anni e Teresa Frassinetti  è sempre lì, al servizio della calottina azzurra, con più di 200 presenze in Nazionale. In mezzo l’oro europeo, gli argenti in World League, i piazzamenti, ma anche scudetti e Coppe con i club.
Lo scorso anno scelse di cambiare e da Rapallo passò alla Rari Nantes Bogliasco.
Per lei un’altra stagione impegnativa, alla pallanuoto e all’Università ha aggiunto anche il lavoro, ma vissuta, come sempre con il sorriso sulle labbra e la determinazione che la caratterizza.
Quasi un anno fa dichiarò che avrebbe voluto festeggiare il decennale ma non disse come: lo ha fatto, insieme alle sue compagne del 7Rosa, con una medaglia al collo, al termine di un Mondiale bellissimo, ad eccezione di quella scellerata partita contro l’Olanda.
Teresa è rientrata a casa, una settimana di riposo, per poi partire per una meritatissima vacanza.
E’ felice di quel bronzo che niente e nessuno può sminuire, nemmeno le sterili polemiche tra passato e presente, rispetto alle quali non entra in merito.
Ha voglia invece di raccontare il suo Mondiale.

Teresa quando hai capito che sareste salite sul podio:-“A noi piace soffrire e quindi l’ho capito ai rigori. In realtà ho pensato, non può succedere di nuovo e infatti non è successo. Io dico sempre che non lo sbaglia chi non lo tira e poi sono tutti bravi a commentare, da casa, seduti su un divano”.

Che Mondiale è stato:-“In generale è stato strano. Tante big sono uscite come la Spagna, oppure l’Ungheria, comunque c’era equilibrio: gli Usa  che hanno vinto l’oro meritatamente, non li ho visti stratosferici.  Formazioni nuove che si avvicinano alla vetta, come la Cina di Azevedo che ha fatto un bel percorso, forse è stata la squadra sorpresa. Per altre è stata questione di abbinamenti: Spagna che incontra Usa, brave noi che le abbiamo battute. L’Olanda? Sapevamo che sarebbe stato difficile, sono ostiche, le conosciamo bene”.

E l’Italia:-“Facciamo un passo indietro. Arrivare fino lì è il frutto di anni di sacrificio e lavoro. Incontro tanta gente che mi fa i complimenti e si lamenta per il quarto posto dei maschi: il fatto che non siano saliti sul podio non significa che dietro non ci sia tanto impegno e lavoro.
Noi eravamo sicure di fare bene, sarebbe stato un peccato non prendere una medaglia, non abbiamo perso una partita, abbiamo vinto contro le americane e uscire con la medaglia di legno sarebbe stato ingiusto.
C’è rammarico per la partita contro l’Olanda perché abbiamo cominciato malissimo, 5-1, poi abbiamo avuto una rimonta pazzesca, una prova di carattere straordinaria. Se avessimo affrontato la partita diversamente la medaglia che portiamo al collo, con orgoglio, sarebbe stata di un altro colore. Questo ci da ancora più consapevolezza per affrontare le sfide della nuova stagione”.

Pensando a Rio:-“Ma prima ancora a Belgrado, agli Europei: chi vince stacca il biglietto per le Olimpiadi, diversamente tutte risucchiate nella qualificazione che si terrà in Olanda ad aprile. In Brasile la femminile giocherà un torneo a otto squadre di cui quattro già qualificate:  Australia, Cina, Brasile, Sud Africa”.

E l’Italia ci prova:-“Intanto con le unghie e con i denti proveremo a vincere gli Europei, poi vedremo”.

Il Mondiale di Teresa Frassinetti:-“Strano. Non sono riuscita ad esprimermi come avrei voluto e come so fare, un po’ per le marcature, un po’ per l’arbitraggio che, in generale, non ha permesso ai centri di giocare tanto. Ho pensato che non mi importava di essere protagonista ma che vincessimo le partite e che la squadra giocasse bene. Il mio ruolo è sempre sacrificio, a volte raccogli di più a volte meno”.

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Ufficio Stampa Rari Nantes Bogliasco

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