U20 M – Libertas Roma Eur occasione mancata

libertas

Occasione mancata….

EDE NUOTO/LIBERTAS ROMA ERU 11-11 (2-3) (2-2) (1-5) (6-1)

Libertas Roma Eur: Petrini, Neri, Saviano, Mariani (1), Carrer cap.(2), Sorrentino, Novelli (2)

Cimini (5), Cernosik, Casciani, Mazzelli, Fantauzzi, Zocca (1) All.Lucchini Luca

"Gli altri ci chiamano Pazzi, ma nessuno ha potuto ancora stabilire se la nostra pazzia e' o non e' una suprema forma di intelligenza……"basterebbe questa citazione di E.A Poe, parafrasandola in ambito sportivo, per descrivere le partite della Libertas.

Certamente assistendo ad un nostro incontro non ci si annoia mai, qualsiasi avversario può  ambire a batterci, nessuno avrà  mai vita facile nell'incontrarci ma la nostra fragilita' emotiva ormai acclarata, consente a chiunque di poter sperare.

Significativo un commento avversario colto tra le tribune nei secondi finali del match….anche un pareggio è una vittoria. Figuriamoci se avessero vinto…..( e ne hanno avuto la possibilità).

La sensazione di superiorità non viene mai portata a naturale compimento, si subisce troppo spesso il temperamento avversario supponendo con le capacità tecniche e di gioco di sopperire a questa innata incapacità della squadra di saper leggere i momenti cruciali della partita.

Due tempi sostanzialmente equilibrati con una maggior prevalenza nelle occasioni create da parte della Libertas spesso  non concretizzate per scarsa attenzione ( compagno smarcato) o per precipitazione nel voler concludere malgrado il margine di tempo per chiudere l'azione lo consentisse ed esponendo la squadra a contropiedi pericolosi. Al cambio campo si giungeva comunque in vantaggio con lo scarto minimo.

Il terzo tempo iniziava sulla stessa falsariga dei primi due quarti ma con una differenza, ad un evento imprevisto e straordinario e secondo me ingiusto, la squadra reagiva rabbiosamente segnando un abisso nel punteggio nei confronti dell'Ede che rimaneva annichilita. Da registrare la palomba da 25 metri a tre secondi dal termine del terzo tempo di Cimini che decretava uno stato di grazia personale del giocatore e di squadra e nulla lasciava presagire un finale di partita diverso dal pensiero dei tifosi in estasi in quel momento.

Il quarto tempo è  inspiegabile……anche solo gestendo l'incontro difficilmente l'Ede sarebbe rientrata in partita ma,  esattamente come nel turno precedente,  con la sola differenza che stavolta il black-out e' stato collettivo, in soli tre minuti la Libertas consentiva agli avversari di rientrare in partita e di poter sperare nel pareggio. Contropiedi e superiorità concesse senza motivo…..squadra spaccata in due…..si voleva strafare ma non ci si accorgeva che gli avversari macinavano terreno e occasioni e, secondo dopo secondo giungevano al meritato pareggio a 12 secondi dal termine….

Ci sarebbe stata l'ultima opportunità per tornare avanti ma per meglio comprendere lo stato di confusione dei ragazzi occorre descrivere anche questi ultimi 12 secondi nei quali non solo si affrettava il tiro ( del resto gli avversari ben conoscono i tiratori della Libertas) ma si consentiva all'Ede di disporre di tre secondi in superiorità numerica che le poteva consentire di  vincere l'incontro ( occasione per fortuna sfumata).

La foto del nostro tecnico indica esattamente lo stato d'animo suo e di tutti i nostri tifosi al termine dell'incontro.

Arbitraggio buono e ininfluente ai fini del risultato; peccato per quel piccolo errore veniale che comunque non veniva compensato dal peccato mortale della Libertas… capisco invece le loro difficoltà a valutare tanti episodi non visibili da un solo punto di vista e  davvero occorrerebbe uno sforzo del Comitato regionale per un secondo assistente in vasca anche per questa categoria che è pur sempre l'anticamera delle categorie maggiori. Questa considerazione è nell'ottica di preservare l'aspetto tecnico da quello agonistico, troppo spesso sopra le righe.

33 reti in tre  partite non sono bastate per avere 9 punti e sinceramente più che sul lato fisico occorre lavorare e agire su quello psicologico di questi ragazzi che si adattano troppo presto all'avversario di turno e ne accettano i ritmi. Occorre capire e comprendere che il collettivo porta i risultati mentre l'egoismo e la poca lucidità compromettono un obiettivo ancora possibile.

Concedetemi un ultima considerazione sulla presenza tra gli spalti di un nostro atleta, giovanissimo impegnato in una battaglia davvero la più importante della sua vita, ecco vedere l suoi splendidi occhi luminosi e il suo sorriso radioso è stata la cosa più bella della giornata e vedere tutti i suoi compagni salutarlo e abbracciarlo è stata una bella emozione, questo è davvero lo spirito sportivo, di amicizia e di sostegno come vorrei che fosse sempre.

Forza e coraggio LUCA….siamo tutti con te.

 

Davide Cimini

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