A1 F – Kally NC Milano: Jelena Vukovic si racconta prima della partita contro Torre del Grifo

Jelena Vukovic si racconta prima della partita contro Torre del Grifo intervistata da Andrea Colnago

La chiacchierata con Jelena Vukovic non è come tante altre. Comunica in inglese, ma va bene anche l’italiano, purché non sia costretta a parlarlo ma solo ad ascoltarlo. In realtà però qualche parola ce la mette sempre, perché alla fine Jelena racconta con il cuore del suo sogno, ed il suo sogno parla la nostra lingua.
Quello che si nota subito della 25enne montenegrina, oltre all’imponente fisico, è la dolcezza dei suoi occhi. Jelena racconta della pallanuoto e le brilla lo sguardo. Sarà che ha sempre saputo quale fosse il suo sogno e la sua passione, che per ottenerlo ci sarebbero voluti ancora più impegno, fatica e determinazione; sarà che aveva ben chiaro fin da subito che nulla sarebbe stato scontato, soprattutto nel suo paese; sarà che Jelena ha uno spirito combattivo da vera guerriera, come possiamo notare in acqua, e che è realmente felice e grata per aver avuto la possibilità di realizzare ciò che ha sempre voluto. E allora saranno state tutte queste motivazioni, ma alla fine non si può non rimanere rapiti dal suo entusiasmo.

Jelena Vucovic ha iniziato a giocare a pallanuoto 11 anni fa in Montenegro grazie al padre e ai due fratelli. “Mi hanno trasmesso la passione per l’acqua e così ho iniziato. Dopo 2 anni, mi sono spostata in Croazia. Dopodiché è arrivata la chiamata da parte della nazionale serba.- racconta Jelena – In Montenegro non abbiamo una nazionale femminile di pallanuoto, così ho iniziato 6 anni fa con loro. E ora sono qui. Venire in Italia era il mio sogno da quando ho iniziato a giocare, sono così felice ora”.Pazza dell’Italia grazie a Tania Di Mario, la passione per il nostro paese gliel’ha trasmessa anche il suo primo coach.
E’ stato difficile giocare a pallanuoto nel tuo paese? “Moltissimo. In Montenegro non c’è molta possibilità di giocare a pallanuoto, soprattutto per noi donne, è complicato rimanere nell’ambiente e continuare a praticare questo sport per lungo tempo. Ma il mio amore per la pallanuoto è sempre stato grandissimo e non ho mai smesso di crederci. Ora sono realmente felice”.
Gli sforzi ed i sacrifici non le pesano affatto, e soprattutto sono ripagati dall’enorme soddisfazione. Certo ha dovuto fare i conti con un grande cambiamento nel suo stile di vita, ma anche su quello non ha ripensamenti. “E’ difficile da spiegare. Quando ero in Montenegro pensavo alla mia famiglia, alla mia vita, a cosa volevo fare, agli studi, è normale. E ovviamente mi manca casa. Li sento ogni giorno e so che sono orgogliosi di me. Ma ora sto vivendo il mio sogno, ogni cosa è al suo posto ed è tutto facile!”.
Anche trovarsi a condividere momenti con perfette sconosciute. “Questa squadra è la mia famiglia qui, non le ringrazierò mai abbastanza. – prosegue, e dai suoi occhi si legge l’immensa gratitudine – Non lo dico tanto per dire, lo penso davvero. Sono seriamente come delle sorelle. Sempre presenti per chiedermi come sto. Parliamo in italiano, inglese, pure in serbo. Le adoro, sono fantastiche!”.
“E a Leonardo ho detto “un buon coach può cambiare la partita, un allenatore perfetto cambia la vita!” e lui mi ha letteralmente cambiato la vita. Gliene sono grata. Ad ogni modo devo ringraziare tutta la società, dal presidente Walter, a tutti gli altri. Sono pazza di loro, sono meravigliosi!”. Per quanto riguarda la nazionale invece, cosa mi dici? “La nazionale femminile serba non ha un livello altissimo, ma è davvero un piacere far parte del team. Gli uomini sono i migliori, perciò mi piace, sono orgogliosa quando dico che gioco per la Serbia”.
Ultima domanda, ovviamente, sulla partita di Sabato contro Torre del Grifo.”Visto il momento delicato non sarà facile. Non vinciamo da dicembre e dobbiamo assolutamente conquistare due punti. Ci serve soprattutto per la testa, e possiamo farlo. Non mi piace dire che sarà una partita facile, niente è facile. Siamo ad un buon livello, ed ora dobbiamo fare un step in più. Sarà importante farlo fin da subito”. Una partita alla portata, ma Jelena Vukovic non si smentisce. Lei è una guerriera.

 

 

NC Milano

image_pdfSalva in PDFimage_printStampa il contenuto