A1 F – Rachel Whitelegge, la California girl del Bogliasco

Rachel Whitelegge

In principio fu Anne Belden. Poi fu il turno di Cassandra Azevedo. Ora tocca a Rachel Whitelegge ripercorrere quell’invisibile filo che collega Bogliasco alla California.

La marcatrice di Santa Ana è la terza ragazza proveniente dal Golden State ad indossare la calottina biancazzurra, la settima straniera in assoluto nella breve ma già intensa storia del sodalizio levantino. Una società che evidentemente con il far west americano sembra avere un certo feeling. Oltre ad esercitare a sua volta una potente attrattiva sulle atlete di quelle parti: “Venendo in Italia ero molto eccitata per la nuova opportunità – racconta Rachel – Certo, lasciare la California un po’ mi agitava perché sapevo che avrei trovato un ambiente molto diverso da quello di casa. Ma un’occasione simile era troppo importante per me per imparare e per crescere sia come persona che come atleta. Ed in effetti questa esperienza si sta rivelando davvero eccezionale”.

Anche perché tra tanti posti in cui poteva capitare, non si può certo dire che Rachel sia finita nel luogo peggiore d’Europa: “Mi piace Bogliasco perché è una cittadina molto carina che ha un gran fascino. Le persone qui sono tutte molto gentili e la mia squadra mi ha aiutato a sentirmi benvenuta e a casa”.

Differenze di vita ma anche di sport. In pochi giorni Rachel si è trovata catapultata in una nuova dimensione, anche in acqua. Da una pallanuoto molto fisica, come quella a stelle e strisce, ad una più tecnica, come quella italiana, il passaggio può a volte essere traumatico. Ma la nostra California Girl non sembra aver patito il salto dall’altra parte del planisfero: “Non ci sono troppe differenze nel complesso tra i due modi di giocare. Però qualche differenza esiste. Negli USA il ​​gioco è certamente più strutturato mentre in Italia sento che si lascia più spazio alla creatività. Un’altra differenza sono le nuove regole. Ma quelle sono una novità per tutti coloro che giocano”.

L’ottimo ambientamento non le fa ovviamente dimenticare chi è rimasto ad attenderla a casa e che con passione e trasporto segue a distanza le gesta sue e della sua squadra:
“Quando parlo con la mia famiglia, parlo molto della pallanuoto, ma parlo anche delle differenze tra Italia e casa. Ad esempio, il cibo qui è molto buono, quindi ogni volta che provo qualcosa di nuovo mi assicuro di condividerlo con loro. E magari prima o poi di farglielo assaggiare”.

D’altronde l’attrazione che la cucina nostrana esercita sugli americani è qualcosa di proverbiale a cui ovviamente non sfugge neppure Rachel: “La pizza e la pasta si mangiano regolarmente anche da noi ma sono molto diverse da quelle di qui. Ci sono versioni che in America non ho mai provato e che continuo a scoprire di volta in volta. Come ad esempio la focaccia col formaggio. Un piatto che non conoscevo ma che mi piace tantissimo, in particolare quella al pesto o col prosciutto. They are amazing!”.

E allora, come si dice da noi, speriamo che l’appetito venga mangiando. A Rachel come al Bogliasco…

 

Bogliasco 1951

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