Le ragazze di Mario Sinatra dovranno sudare fino all’ultimo per mantenere quella categoria difesa con grinta ed orgoglio nel corso di una stagione lunga e difficile. Due sono le strade percorribili per raggiungere il traguardo. Una, quella più comoda, prevede di starsene seduti aspettando un passo falso del Velletri nel derby laziale con la Sis Roma; l’altra, quella più ardua ma anche più prestigiosa, passa attraverso una vittoria contro le tetra-campionesse d’Italia del Padova: “Il destino è nelle nostre mani anche se solo fino a un certo punto – ammette il vicecapitano Elena Maggi – Che loro siano una squadra forte non è certo un segreto. D’altronde sono tra le favorite per la conquista del titolo, non fosse altro perché hanno vinto gli ultimi quattro. Per noi quindi sarà molto dura riuscire a fermarle. Ma vogliamo provarci lo stesso e se tutte diamo il massimo sono convinta che possiamo anche riuscirci”.
Rispetto al Velletri, formazione penultima in classifica che rosicchiando tre punti al Bogliasco lo costringerebbe ai playout, le levantine avranno oltre al vantaggio in classifica anche un aiuto dall’orologio. Maggi e compagne scenderanno infatti in vasca conoscendo già il risultato delle rivali: “Sarà certamente una situazione un po’ strana che potrebbe influire sulla nostra prestazione. È chiaro che in caso di mancata vittoria da parte loro noi giocheremo sapendo di essere già matematicamente salve e quindi senza più nulla da perdere. Viceversa in caso di successo del Velletri saremo costrette a fare altrettanto e a quel punto bisognerebbe capire con quale atteggiamento entreremo in acqua, se propositivo o timoroso”.
Comunque andrà a finire questo campionato l’esperta centrovasca bianca azzurra è sicura di una cosa: “Questa stagione per noi è stata davvero molto difficile, sotto tutti i punti di vista. Non so se sia la più difficile in assoluto della mia carriera ma di sicuro se esistesse una classifica sarebbe ai primissimi posti. Io non so se ci salveremo già domani oppure dovremmo ricorrere ai playout. Di una cosa però sono certa: per l’impegno mostrato e gli ostacoli affrontati questa squadra non merita di giocarsi la permanenza in un’unica partita”.
Bogliasco 1951