An Brescia – Rari Nantes Bologna 4 – 15 (0-3 1-6 1-4 2-2)
AN BRESCIA: Fanelli, Zanola, Facchinetti, Di Lernia 1 (più 2 rig.), Bovo 1, Testa, Luci, Matilde Vitali, Usanza, Buizza, Barbieri, Camilla Vitali, Alberici. All. Calderara
RN BOLOGNA: Fiorini, Monaco, Caverzaghi, Morselli, Invernizi 1, Verducci 3 (più 1 rig.), Mata’afa 3, Nicolai 5, Lepore, Budassi 2, Franci, Nasti, Guerriero. All. Posterivo A.
Arbitro: Di Grazia
Note: nessuna uscita per limite di falli. Spettatori 100.
Superiorità: An 1 su 4 più due rigori, Bologna 2 su 4 più un rigore.
Nel quarto turno di A2 femminile, l’An Brescia cede il passo a una Rari Nantes Bologna forte fisicamente, con un tasso tecnico di notevole livello e una consolidata esperienza: a Mompiano, subiscono un pesante 15 a 4 che servirà a fare bene luce sul lavoro da fare per acquisire, il più in fretta possibile, la maturità necessaria a costruire il cammino che porta alla salvezza. Davanti a tanta prestanza atletica e a qualità individuali che, forse, possono stare anche nella categoria superiore, le giovani leonesse si battono con coraggio fino all’ultimo pallone ma la differenza di valori segna la contesa in modo netto: ogni indecisione, ogni svista, ogni errore, vengono puniti con puntualità e, al cambio di panchine, l’An deve rincorrere dal meno otto (1 a 9). Comunque, in casa biancazzurra – dove mancava il capitano Casali, fuori causa per una frattura alla mano sinistra -, da elogiare lo spirito agonistico e la voglia di provarci, mai venuti meno e senz’altro caratteristiche da cui ripartire con convinzione.
«In vari modi abbiamo provato a contenere la loro superiorità – dice il tecnico dell’An, Edvin Calderara -, alternando la zona al pressing anche nell’arco della stessa azione, ma è stata veramente dura. Speravo di riuscire a prendere meno gol in parità numerica, soprattutto pensando alle controfughe, e magari subire di più in inferiorità, invece ci hanno punito praticamente ogni volta che hanno avuto l’opportunità. Devo fare i complimenti al Bologna, hanno alcune atlete ben sopra la media per esperienza, forza fisica e qualità tecniche, e, come squadra, sanno muoversi bene in tutte le situazioni. In questo confronto abbiamo visto da vicino molte cose che dobbiamo imparare e ci impegneremo per crescere; di fronte al loro fisico e alle loro capacità, siamo principalmente mancati nell’alzare il ritmo del gioco, anche su questo dovremo lavorare a fondo. Di positivo c’è stato l’atteggiamento: fino alla fine, con i conti chiusi da tempo, non abbiamo rinunciato a dire la nostra».
AN Brescia