A2 F – Aquatica Torino: Federica Ignaccolo, un ruolo e una squadra speciali

Federica Ignaccolo

Un bacio a un palo della porta, un altro alla traversa e un terzo all’altro palo. Appoggiati rigorosamente con la mano destra, all’inizio di ogni quarto in tutte le partite. «Devi amare questa porta – dissero a Federica Ignaccolo, quando intorno ai dodici anni indossò per la prima volta la calottina con il numero 1. E Federica inventò un gesto scaramantico, che da allora ripete ogni volta che scende in campo. Un rito che in qualche modo “ha funzionato”, conducendola – giovanissima, nel 2006 – in serie A2 e poi per sette stagioni sui campi di A1, tra Siracusa, Catania, Firenze e Palermo, città dove è nata ventotto anni fa.

Nell’autunno del 2018 Federica si è trasferita a Torino per lavoro ed è diventata il portiere dell’Aquatica, nonché la giocatrice con maggior esperienza e una delle protagoniste della promozione dalla serie B all’A2 conquistata l’estate scorsa dalla formazione biancoazzurra. «Se ho deciso di continuare a giocare a pallanuoto, nonostante non fossi più una professionista, gran parte del merito è di questo gruppo – assicura – un gruppo di ragazze fantastiche, che mi hanno fatto sentire a casa fin dal primo giorno, guidato da un coach che non impone mai le proprie decisioni ma con cui ci si può sempre confrontare».

Tra le armi dell’Aquatica ci sono proprio la coesione e l’armonia della squadra, che dopo l’ultima sconfitta contro la Rari Nantes Bologna – domenica scorsa nella terza giornata – non ha perso il sorriso e ha ripreso gli allenamenti in vista del prossimo impegno. «Nell’ultima sfida abbiamo commesso qualche errore e l’abbiamo pagato – spiega Federica – Bologna è una squadra esperta, composta da ragazze che giocano insieme da molto tempo e che hanno militato anche in A1. Per questo motivo la nostra prestazione è stata buona, al di là della sconfitta. Abbiamo lottato fino alla fine e per lunghi tratti abbiamo giocato alla pari delle nostre avversarie».

Domenica le torinesi torneranno quindi in campo a Padova, nella seconda trasferta della loro stagione. Ad attenderle ci sarà una formazione che in questo avvio di campionato si è dovuta confrontare con un calendario difficile, rimediando tre sconfitte, e che andrà sicuramente a caccia di riscatto di fronte al proprio pubblico. La porta biancoazzurra sarà probabilmente sotto pressione, ma è proprio in queste situazioni che Federica è capace di dare il meglio.

«Nella pallanuoto il portiere è impegnato in continuazione – osserva – è un ruolo importante, di ‘responsabilità’, perché una parata può esaltare la squadra, ma un errore può produrre l’effetto inverso. Tutto questo mi dà una sensazione particolare, mi carica da sempre. Quando ho iniziato a giocare ero già alta e forte di gambe; mi mandarono presto in porta, e mi piacque da subito».

 

 

Aquatica Torino

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