Vincere. Ecco l’obiettivo del B&B Sc Quinto in vista della partita di sabato contro il Chiavari Nuoto (fischio d’inizio alle 18, piscina di Bogliasco) valida come penultima gara della regular season del campionato nazionale di pallanuoto, serie A2 girone Nord. I biancorossi sono reduci dal ko patito nella vasca del Torino 81, ininfluente ai fini della classifica visto che i ragazzi di Marco Paganuzzi sono già certi di affrontare i play off come primi classificati. Nonostante questo l’obiettivo resta appunto quello di vincere, senza fare sconti.
“In casa del Torino – spiega Paganuzzi – Abbiamo giocato una buona partita. Siamo stati puniti nel punteggio per via delle molte occasioni fallite sottoporta, specie in controfuga. Dobbiamo ripartire da quella prestazione, anche quella con il Chiavari sarà una gara importante per temprarci in vista dei play off. Loro sono ad un passo dal raggiungere la salvezza e vorranno farlo il prima possibile: sono reduci da un’annata travagliata, ma restano una buona squadra, che può darci parecchio filo da torcere. Dobbiamo restare concentrati e far valere la freschezza atletica che ha contraddistinto larghi tratti del nostro campionato”.
Nonostante il primo posto sia già in tasca, non è cambiata troppo la preparazione della squadra. “Anche questa settimana abbiamo svolto un lavoro normale, senza particolari variazioni – continua Paganuzzi – A livello di preparazione avevamo già effettuato i richiami intorno a Pasqua e quelli dovrebbero bastare per arrivare sino a fine giugno senza particolari problemi. La sfida con il Chiavari, così come quella con il Camogli della settimana successiva, ci serviranno per mantenere alta la tensione in vista della coda stagionale”.
Potrebbe esserci qualche problema di formazione per il tecnico biancorosso per via di alcuni piccoli acciacchi (Bianchi, ad esempio, resterà in dubbio sino all’ultimo per un attacco influenzale) che saranno valutati in via definitiva nelle ore immediatamente precedenti il match con i verdeblu.
Sc Quinto 1921 – Ufficio Stampa
Pietro Roth