All’Acquachiara corsi per ragazzi con diagnosi di autismo e disturbi del neuro sviluppo

COMUNICATO STAMPA

Dopo la sinergia nell’organizzazione del campo estivo presso l’area ‘Fagianeria’ del Reale Bosco di Capodimonte, l’A.S Acquachiara e l’A.S.D. Lucio Vittoria tornano a collaborare per un progetto ambizioso ed esclusivo. Dal 1° Ottobre, infatti, presso la Piscina Acquachiara Frullone sono stati attivati corsi di nuoto per ragazzi in età evolutiva con diagnosi di autismo e disturbi del neuro sviluppo.

L’obiettivo del corso, oltre al miglioramento del benessere fisico e mentale dei bambini, è quello di favorire le capacità relazionali dei ragazzi, sia nei confronti del proprio istruttore che dei propri compagni di corso, in un contesto sano e pulito.

Inoltre la sfida delle associazioni Acquachiara e Lucio Vittoria sarà quella di preparare i giovani atleti al mondo dell’agonismo partendo dall’apprendimento delle tecniche basilari del nuoto.

“Non si tratta della classica terapia TMA (Terapia Multisistemica in Acqua, ndr) – spiega la presidentessa biancazzurra Chiara Porzio -. Questo corso vuole andare oltre. Attraverso il personale tecnico qualificato della nostra struttura sportiva e gli operatori professionali dell’A.S.D. Lucio Vittoria cercheremo di avviare questi ragazzi alla pratica del nuoto agonistico. Il bilancio, dopo poco più di due mesi, è più che positivo: c’è stata una grande risposta da parte degli atleti e delle famiglie con numeri in crescita costante. Siamo davvero felici di quanto realizzato”.

“Il corso di nuoto avviato ad inizio ottobre da Asd Lucio Vittoria in collaborazione con A.S.Acquachiara è nato con l’intento di preparare atleti con diagnosi di autismo allo sport, in particolare, alla pratica del nuoto agonistico – aggiunge Francesco Vittoria, Psicologo Clinico ASD L.Vittoria -. L’idea che ha spinto alla realizzazione di questo progetto nasce dalla denuncia delle famiglie circa l’assenza di strutture sportive adeguate per i loro figli.

Lo sport ha una valenza formativa per ogni persona, con o senza disabilità, ad ogni età. Non si tratta quindi di una terapia in acqua ma di una attività sportiva appositamente strutturata e modellata per ragazzi con autismo, che permetta all’atleta di incrementare sia il benessere psicofisico che di favorire una migliore integrazione con i coetanei. Lo sport, dunque, rappresenta per l’autismo un importante pratica per il miglioramento della qualità di vita, non solo dei ragazzi, anche delle famiglie.”

 

 

Mario Corcione

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