AN Brescia, la parola a Christian Presciutti

Seguendo rigorosamente le ordinanze per il contenimento della diffusione del contagio, tutta l’An Brescia fa fronte all’emergenza Coronavirus tra le mura domestiche, con tanto tempo dedicato ai famigliari, momenti di studio, letture, passatempi vari, lavori casalinghi, e, ovviamente, allenamenti a secco (ognuno arrangiandosi come può) senza risparmio di impegno ed energie. La situazione, tanto grave quanto nuova per tutti, non lascia la mente sgombra dapreoccupazioni e da pensieri verso chi soffre, verso chi combatte tutti i giorni contro il virus e fa di tutto perché questo periodo finisca al più presto; al di là di questo, nel gruppo biancazzurro, il desiderio che il pericolo e il dolore scompaiano il prima possibile, si accompagna alla voglia di tornare in acqua e finire la stagione.

A fare il punto è il capitano, Christian Presciutti: «Ci manca un sacco la piscina – dice la calottina numero tre dell’An – ma, per ora, teniamo botta restando a casa, nella piena convinzione che sia giusto così. I mezzi per stare in contatto, di certo, non mancano e, più o meno, ci si sente tutti i giorni. Abbiamo anche fatto partire un torneo di Play Station, così da coinvolgere pure i ragazzi delle giovanili; per gli allenamenti, ci affidiamo ai lavori a secco che il nostro preparatore, Ivan Voltolini, non ci fa mancare. Per il resto, il mio tempo è tutto per la famiglia e i figli ne approfittano, e fanno bene».

«La grande speranza – riprende il capitano biancazzurro – è che la situazione si risolva quanto prima, che si torni a vivere normalmente e, nel nostro caso, si possa completare il percorso agonistico; lo spostamento delle Olimpiadi crea una condizione, fino ad oggi, impensabile, ovvero il campionato, e le coppe, nei mesi estivi. Roba d’altri tempi, sì, ma anche un fascino mai dimenticato; e poi, per una disciplina come la nostra, trovo che sarebbe un’opportunità per guadagnare popolarità in un periodo in cui la maggior parte degli altri sport è ferma per ragioni legate alle temperature, mentre in acqua si può giocare senza problemi. Capisco le eventuali difficoltà contingenti, come la reperibilità degli spazi nelle varie piscine, ma ritengo che terminare il campionato significherebbe dare credibilità a tutto il movimento. Dai miei contatti con le altre squadre, posso dire che la maggior parte dei giocatori la pensa come me, speriamo bene. Quando finirà l’emergenza, perché son sicuro che finirà, apprezzeremo di più quello che facevamo prima e metteremo più entusiasmo in tutti gli aspetti della vita quotidiana».

 

Ufficio Stampa AN Brescia

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