Anzio in A1, il prof. Fabio Sarti: «Una grande soddisfazione, ma è solo l’inizio»


Si è conclusa sabato 3 luglio a Bologna la splendida cavalcata dell’Anzio Waterpolis, neo promossa in serie A1. Forti del 9-5 imposto alla De Akker tra le mura amiche dell’appena rinnovata piscina comunale, ai neroniani è bastato un 7-7 fuori casa per festeggiare. Momenti indelebili per società, staff tecnico e giocatori. Tutti autori di un campionato perfetto, fatto di nove vittorie e un pareggio nella regular season, la semifinale play off brillantemente superata contro l’ostica Acquachiara e – infine – una finale che è già storia. Abbiamo chiesto al prof. Fabio Sarti – preparatore atletico dell’Anzio Waterpolis – di raccontarci questa difficile quanto esaltante annata.

Cominciamo dalla fine: quali sono le sensazioni ancora a poche ore da questa straordinaria impresa?
La sensazione principale è senza dubbio la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo. Quando si vince non è mai per caso: essere consapevoli di aver fatto un buon lavoro vale più di ogni gratificazione esterna.

Un’annata finita benissimo, ma travagliata: la lotta al Covid-19, il mese di fermo a dicembre, il cambio di allenatore, l’incertezza sull’inizio del campionato. Dal punto di vista puramente atletico, quanto è stato difficile regalare a coach Tofani una squadra sempre pronta?
Io ho iniziato questa incredibile stagione il 2 gennaio. La regular ha preso il via il 16, quindi c’è stata la prima breve quarantena (di 8 giorni, ndr). Ad aprile, poi, dodici tredicesimi della squadra sono risultati positivi, con conseguente stop tra i 21 e i 25 giorni. Nonostante questo, non c’è stato un solo momento in cui abbia dubitato della finale play off. La mia certezza veniva dalla fiducia che la squadra mi aveva accordato fin da subito. Grazie alla loro dedizione, ho potuto calibrare i carichi di lavoro, soprattutto per il nuoto in modo eccellente – ora posso affermarlo. Devo ringraziare il capitano, Federico Lapenna, che, da grande professionista, mi ha dato un feedback continuo sulle sensazioni sue e della squadra. Un aiuto importante lo abbiamo poi avuto dal fisioterapista, il dott. Corrado Parise, e dal suo staff: con loro c’è stata una preziosa collaborazione. È stato fatto un buon lavoro.

Facile individuare il momento più bello di questa stagione. Qual è stato, invece, quello più complicato? Perché?
Sicuramente gli otto giorni nei quali si sono dovute recuperare tre partite rinviate per la nostra quarantena. C’erano giocatori rientrati in acqua da soli tre giorni, altri da cinque, i più fortunati da sette. A questo, ovviamente, si aggiungano tutti i postumi del virus. Sì, è stato complicato e difficile, ma – grazie a questi ragazzi – non difficilissimo.

Da romano di nascita ma portodanzese di adozione, quanto è importante per una città come Anzio aver ritrovato una squadra in serie A1 dopo diciott’anni?
Penso sia un grande motivo d’orgoglio per la città salire nella massima serie dopo tanti anni. Di questo va riconosciuto il grande merito imprenditoriale al presidente dott. Damiani, per la sua visione di manager calata nello sport.

Proprio il presidente Damiani ha già detto di guardare al futuro. L’Anzio Waterpolis ha appena investito milioni di euro per rimodernare un impianto che avrà in gestione per tanti anni. Lei sarà responsabile anche del settore nuoto: quali sono gli obiettivi per le stagioni a venire?
Come detto, in questa visione manageriale, rientra un progetto agonistico ad ampio spettro. Non parliamo solo di pallanuoto: ora, in questo fantastico impianto, prenderà vita anche il nuoto agonistico – già organizzato da prima del lock down – e avranno spazio il nuoto sincronizzato e il salvamento. Con questa vasca si può fare molto.

Ultima, ma non per importanza: a chi dedica questo trionfo? C’è qualche aneddoto della stagione che vuole raccontarci?
Tra gli aneddoti, sicuramente le battute scherzose di Giorgetti sui km delle sedute di nuoto o la precisione del “ragionier” Di Rocco nel contare anche i centimetri nuotati. Ogni tanto, un po’ di leggerezza era necessaria e direi piacevole. Più che una dedica, un ricordo per due persone che ci hanno lasciato. Con loro ho condiviso nel 2008 la prima promozione in A1 dell’allora Latina Pallanuoto: Nando Pesci, mister con cui ho avuto la fortuna di collaborare come preparatore, e Gabriele Viscomi, giornalista con il quale ho commentato le telecronache dell’epoca. Un caro saluto lassù dove siete.

 

Andrea Esposito
Web editor e Social media manager

image_pdfSalva in PDFimage_printStampa il contenuto