Di Somma: “la triste vicenda di Manuel Bortuzzo”

Gian Di Somma

La triste e delicata vicenda che in questi giorni sta coinvolgendo lo sfortunato nuotatore romano Manuel Bortuzzo ha colpito molti, come testimoniano le migliaia di dimostrazioni d’affetto recapitate al ragazzo.

Chi si sente particolarmente vicino ai familiari dell’atleta è Gian Di Somma, medico sociale del Bogliasco Bene nonché papà dei pallanuotisti Roman, Edoardo e Alessandro. Il chirurgo ligure sa bene cosa significhi avere un figlio costretto su di un letto d’ospedale a lottare per il proprio avvenire e si sente chiamato a spendere qualche parola di incoraggiamento verso chi adesso sta vivendo ciò che la sua famiglia ha passato cinque anni fa: “Nel giugno 2014 Edoardo rimase vittima con il compagno di squadra Giacomo Cocchiere di un terribile incidente in moto e passò diversi mesi tra rianimazione, degenza in reparto e sedia a rotelle. Inizialmente speravamo solo che potesse sopravvivere, poi che riuscisse a recuperare tutte le sue funzioni e soltanto  alla fine, quando non era più in pericolo sotto nessun punto di vista fisico, ci preoccupiamo del suo futuro agonistico.  Fu un lungo percorso a tappe che sottopose noi ma soprattutto Edoardo ad una grande prova di maturità”.

La stessa prova alla quale oggi sono chiamati a rispondere Manuel e i suoi cari: “Capisco benissimo lo stato emotivo che sta attraversando questa famiglia – spiega ancora il dottor Di Somma – perché lo stesso incubo che stanno vivendo loro lo abbiamo vissuto per mesi anche noi. Oltretutto anche nel caso di Edo, come è capitato a Manuel, la colpa non fu la sua ma di un delinquente che mise a serio rischio la vita di due ragazzi. Provo pertanto una forte empatia verso i suoi genitori e apprezzo il modo in cui stanno reagendo. Hanno capito che piangersi addosso non serve a niente. In situazioni simili bisogna soltanto essere forti e far sentire la propria forza anche al ragazzo. Esattamente come sta facendo la famiglia Bortuzzo”.

Da quel drammatico episodio Edoardo uscì con fatica e determinazione ma fortunatamente riuscì a lasciarsi tutto alle spalle, tanto da guadagnarsi un posto stabile nel Settebello azzurro: “La reazione di Edo fu esemplare – prosegue Di Somma senior – e sono convinto che uscì da quella vicenda più forte di prima. La grinta che dimostrò è la stessa che sta facendo vedere Manuel e che tutti giustamente gli riconoscono e auguro al ragazzo di poter risollevarsi da questa situazione nella stessa maniera in cui ci è riuscito Edo”.

Ad aiutare Gian e la sua famiglia a superare quel drammatico momento contribuì anche la vicinanza della società in cui suo figlio militava e nella quale lui stesso oggi offre volontariamente la propria opera: “Quel Bogliasco è cambiato molto rispetto a quello attuale ma tanti dei suoi dirigenti erano già presenti all’epoca. Ora la società sta attraversando un delicato momento di riorganizzazione della quale molti tendono ad approfittarsi sollevando voci puramente speculative e non veritiere, anche sul mio conto. Ecco perché mi sento in dovere di affermare che personalmente l’attuale dirigenza ha il mio appoggio più totale. Anzi spero di poterli aiutare tanto quanto loro aiutarono me ed Edo nel momento del bisogno”.

 

Bogliasco 1951

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