Pallanuoto paralimpica – Alibrandi: «Mancano i giocatori. Sogno l’Olimpiade»


Lazio Nuoto paralimpica: Campioni d’Italia di Pallanuoto a giugno e ora terzi classificati alla Coppa Italia, seppur con una rosa decimata. La storia della squadra che parteciperà alla Supercoppa il 12 dicembre raccontata dall’atleta biancoceleste Lorenzo Alibrandi.

Quella della Lazio Nuoto paralimpica non è una storia recente, anzi. Vanta – con Antonio Fantin – anche medaglie d’oro olimpiche. Quella del settore pallanuoto, però, è molto più attuale. Una vera e propria squadra si è formata proprio durante il 2021 e ha già partecipato – vincendolo – al primo campionato organizzato dalla FINP. Nel weekend del 16 e 17 ottobre, poi, l’ultima uscita in Coppa Italia, con un terzo posto conquistato e una Supercoppa da giocare contro la R.N. Florentia il prossimo 12 dicembre.

«Siamo arrivati alle finali scudetto del 18-19-20 giugno come la squadra più sfavorita», ci racconta Lorenzo Alibrandi. «Tutte le altre erano squadre già formate da anni, con allenamenti sulle spalle e altre manifestazioni giocate. Waterpolo Ability Milano, R.N. Florentia e Portici sulla carta ci erano avanti, senza contare che annoveravano tra le loro fila atleti con classificazione di disabilità alte, quasi da avvicinarsi ai normodotati».

Ma i ragazzi della Lazio Nuoto non mollano mai: «Eravamo decisi a giocarcela fino in fondo. Roberto Pasquini, nostro capitano, ci ha accompagnato e fatto tuffare in questa avventura. Da subito abbiamo trovato un buon feeling tra noi. All’inizio abbiamo pensato solo a divertirci, poi dopo aver vinto la prima partita, abbiamo realizzato di poter puntare a qualcosa di più. E dentro di me e tutti noi è scattato quello spirito agonistico che non abbiamo mai perso».

Da lì in poi l’escalation che ha portato al titolo di Campioni d’Italia, conquistato in casa, ma purtroppo senza la presenza di pubblico: «Mi sarebbe piaciuto festeggiare con i tifosi e i familiari. Ma siamo contenti di aver dato slancio al movimento della pallanuoto paralimpica».

Sulla Coppa Italia: «Siamo partiti ben consapevoli di andare incontro a un’impresa. Giocavamo contro le migliori quattro squadre del torneo e con evidenti limiti di profondità di rosa. Sui pochi che siamo, alcuni hanno disabilità gravi, altri non hanno mai giocato a pallanuoto. La Florentia, ad esempio, ha un ragazzo che nonostante la lieve disabilità gioca in serie C tra i normodotati. È risultato infatti il capocannoniere dell’evento. La loro vittoria è stata comunque un’emozione: sono una squadra composta da persone speciali, siamo amici e ci vogliamo bene. Il 12 dicembre a Palermo siamo contenti di poterci giocare la Supercoppa con loro».

A proposito dei nuovi arrivi, l’appello di Lorenzo è forte: «Mi dispiace molto che ancora oggi abbiamo grandi difficoltà a trovare giocatori. Il problema – oltre alla mancanza di reclutamento sul territorio – è anche sapersi adeguare alle proprie disabilità senza vederle come una diminutio. Mi vengono in mente un paio di ragazzi che giocavano a pallanuoto, ma non hanno ancora trovato la giusta confidenza con la loro condizione, né la voglia di mettersi in gioco».

«Mi piacerebbe che almeno venissero a fare una prova. Il gruppo è unito, ci divertiamo: non capisco come non possano avere la voglia di tornare a giocare, anche vedendo i video delle partite che disputiamo. Il mio augurio poi è che si possa sviluppare un circuito nazionale e internazionale importante, che ci porti a disputare anche le coppe europee. Non nego che il mio sogno è partecipare a un’Olimpiade facendo lo sport che amavo e che amo tutt’ora».

 

 

Lazio Nuoto

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