Promozione – Casetta Bianca, così non va

Casetta Bianca vs Pol. Delta 6 – 6
Parziali: 1-2, 3-2, 1-1, 1-1

Superiorità: Casetta Bianca 2/7 – Pol. Delta 1/2 + 1 rigore (non realizzato)

Casetta Bianca: Del Moro, Islami, Corsini, Aversa, Zotti (3), Romanello (1), Viggiano, Guglielmelli (1), Fainelli, Pocci (1), Curatolo, Rugora, Pavone. All: Paul Schollmeier, 2° All: Davide Bini.

Arb: Ibba G.

Imbarazzante. È questa l’unica parola capace di riassumere la prestazione di Casetta Bianca in questa quarta giornata di campionato. I ragazzi di coach Schollmeier non vanno oltre il 6 a 6, sbagliando quanto di più possibile c’era da sbagliare e concedendo generosamente molto più dell’ammissibile. Era solo questione di tempo affinché si concretizzassero tutte le avvisaglie registrate nelle ultime settimane, e alla fine lo schiaffo è arrivato. Uno schiaffo più e più volte annunciato dallo stesso tecnico in diverse occasioni.

L’elenco degli errori commessi dai padroni di casa è lunghissimo, Casetta Bianca è mancata in qualsiasi aspetto della gara si voglia analizzare. Tutti i segnali di difficoltà di approccio mentale alla gara, sia in fase di preparazione della partita che in fase di svolgimento, sono sublimati in modo inequivocabile e incontrovertibile; tutti gli indizi di superficialità tattica e tecnica sono venuti a galla; tutte le mancanze di umiltà e ascolto si sono, purtroppo, palesate senza possibilità di appello.

Sta ai ragazzi, adesso, saper reagire a questo primo momento di difficoltà, approfittando che sia arrivato alla quarta giornata e non più avanti. Sta a loro mettersi in discussione difronte ai risultati, misurarsi con questi. Soltanto il risultato certifica la qualità del proprio allenamento e laddove questo è carente o approssimativo, è impossibile pensare ad esiti diversi da quelli visti in questa giornata.

Se gli aspetti da criticare sono molteplici, altrettanti sono gli insegnamenti da recepire in una partita come quella a cui abbiamo assistito nella piscina di casa de “Le Cupole”, e da questi deve ripartire l’ancora capolista, riportandosi sulla retta via troppo presto abbandonata. L’unico modo per far sì che una tale prestazione possa essere ritenuta comunque positiva è farne tesoro e reagire in modo costruttivo. Riflettere sulla superficialità dimostrata in vasca e riconoscere l’inaccettabilità di alcuni atteggiamenti è il primo passo da compiere, doveroso per una squadra che ambisce ai playoff. Ma non è l’unico. A questo devono seguire spirito di sacrificio e, ancora, umiltà nell’individuare i propri limiti lavorando con la squadra per superarli.

Non ci sono giustificazioni, l’unico segnale di crescita e miglioramento sportivo che esista è accettare gli errori senza “ma” e senza “però”, abbassando la testa e tornando al lavoro con intensità.

Soltanto nel vocabolario “successo” viene prima di “sudore”.

Usque ad finem

 

 

Redazione Circolo Casetta Bianca

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