RN Sori: la pallanuoto al tempo del coronavirus

Quasi un mese senza allenarci e giocare. Un’infinità per noi che siamo abituati praticamente a vivere in acqua. Una vita da quarantena.
Siamo in una situazione terribile, in cui ogni giorno sentiamo notizie, abbiamo modificato i nostri comportamenti, le nostre abitudini, e anche quando ne usciremo, sperando il prima possibile, non sarà più come prima.
Noi pallanuotisti ci siamo reinventati, proviamo comunque ad allenarci: tra  barpees e squat, push ups e plank. È l’era degli allenamenti via social, con le dirette su Instagram che ci permettono comunque di tenerci in vita. Se prima cercavamo qualche scusa per fare un giorno di riposo e rifiatare, adesso rimpiangiamo addirittura il nuoto del lunedì, aspettando che arrivi la mezz’ora di sessione che, se paragonata alle ore di allenamento settimanale che facevamo è un nonnulla, ma adesso è come un toccasana e un momento di evasione.
Sono cambiate anche le relazioni, abbiamo più tempo per noi, per gli altri, per riscoprire gli affetti dentro casa oppure capire l’importanza delle parole e dei dialoghi. Ci siamo reinventati cuochi, pasticceri, proviamo una ricetta al giorno, bruciamo pentole. Insomma, un po’ ci arrangiamo, ma non è certo come entrare nello spogliatoio, scherzare con i compagni, svagarsi e fare quello che facciamo da anni e anni. Per ora l’acqua e la palla la vedremo in cartolina, eppura ogni tanto ne sentiamo il bisogno, pensiamo alla partita che dovremo preparare e invece ci alziamo ogni giorno in un incubo. Ci hanno interrotto sul più bello, una volta che noi del Sori eravamo primi, ma aspettando che la situazione migliori pensiamo quale sarà il prossimo avversario, se ci sarà, se bloccheranno tutto o si avranno soluzioni differenti per portare a termine la stagione.
Ma intanto giochiamo questa di partita, la più importante, restiamo a casa.

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