A1 M – AN Brescia regola la Lazio

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I carichi di lavoro degli ultimi giorni costano un po’ di lucidità, ma, dopo un tempo e mezzo di rodaggio, l’An Brescia trova la giusta strada per regolare la Lazio: a Mompiano, nella quattordicesima giornata di campionato (prima del ritorno), i ragazzi di Sandro Bovo s’impongono per 16 a 5 (3-4, 4-1, 3-0, 6-0, i parziali) sulla formazione ospite. Priva di Valerio Rizzo (ancora bloccato dal problema al gomito) e con Stefano Morretti in acqua dal primo minuto, l’An nella parte iniziale della gara paga la fatica accumulata in seguito agli intensi allenamenti effettuati in settimana, incappando in alcune iniziali disattenzioni difensive e trovando poche soluzioni efficaci in attacco; la situazione viene sfruttata al meglio dai capitolini che si ritrovano a condurre (4 a 3) alla fine della prima frazione. Però, azione dopo azione, con pazienza e piena fiducia nei propri mezzi, il sette di casa comincia a carburare e il match prende una piega nettamente diversa: l’ultima rete della Lazio arriva a circa due minuti dal cambio di panchine, dopo di che, finisce la giornata del reparto offensivo della team di Tafuro. Due tempi senza subire gol a fronte di nove realizzati, questo il ruolino di marcia, da parte An, nella seconda metà di partita: un buon preambolo per arrivare in una settimana con due importanti appuntamenti come il quinto turno di Champions League a Nizza (mercoledì) e la seconda di ritorno con il Posillipo (sabato). Inoltre, la vittoria è servita anche per arricchire la festa di compleanno del direttore sportivo, Piero Borelli, celebrato per le sue brillanti 72 primavere.

«All’inizio – commenta il presidente Andrea Malchiodi -, abbiamo faticato a trovare la giusta concentrazione, e sono emersi errori sia sotto porta che in copertura. La Lazio ha fatto la sua parte, e ci ha messo sotto fino a quando abbiamo iniziato a giocare la nostra partita. È stato un buon test per preparare la sfida di mercoledì».

«Fino a ieri – afferma il tecnico Bovo -, abbiamo fatto tanta palestra, e, in avvio di match, eravamo decisamente appesantiti. Poi, con così tante partite in poco tempo, l’emotività non era di quelle più adeguate: a parte i primi due gol subiti, gli errori commessi erano da mettere in conto. Per il resto, tutto è andato come previsto».

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