La Como Nuoto presenta l’anno del centenario

La Como Nuoto ha inaugurato l’anno del Centenario alla Conviviale del Panathlon di Como alla presenza del Presidente Achille Mojoli e di numerosi panathleti tra i quali anche il presidente della Como Nuoto Mario Bulgheroni; la serata è stata condotta da Edoardo Ceriani della Provincia. Ecco la cronaca della serata con le parole di Ceriani :

“Ago e filo per riannodare le trame dei ricordi. E metterli in fila, uno dopo l’altro, dal bianconero delle immagini di un tempo al biancazzurro dei colori sociali. Perché solo così, scoprendo quello che ci ha lasciato il passato, possiamo capire quello che stiamo vivendo nel presente e programmare il futuro.

La Como Nuoto sceglie il Panathlon di Como per dare ufficialmente il via alle celebrazioni del centenario e il Panathlon di Como, che di anni ne compie 65, ben volentieri apre le proprie porte alla gloriosa società.

Serate come quelle del Palace sono comunque destinate a lasciare un segno, perché bravi sono stati gli ospiti a far respirare le atmosfere di Villa Geno e dintorni. Un tuffo negli anni che furono, grazie anche al video ufficiale della società, e un salto in quelli che saranno. Il presidente Mario Bulgheroni, che è anche panathleta, ha dovuto a tratti vincere anche gli scherzi dell’emozione. Chiaro il suo messaggio: “Questa è una storia che ti prende, questi sono colori che ti entrano nella pelle e ti restano dentro”. Patrimonio di tutta una città (“quel gioiellino di viale Geno, la Como Nuoto se l’è costruito da solo, con l’ingegno e l’impegno dei suoi soci. E questo è per noi un vanto”, le parole dello stesso presidente), la società è il perfetto mix tra attività sportiva e dei soci che frequentano la sede. Ma è lo sport il motore di tutte le attività. Tre le sezioni operative: pallanuoto, nuoto e nuoto sincronizzato (tutte e tre rappresentate alla conviviale). Con un occhio, sempre più attento, al sociale. “Ed è con grande orgoglio – aggiunge Bulgheroni – che abbiamo aperto alla realtà dell’autismo. Una scelta che ha dato grande soddisfazioni agli atleti, alle loro famiglie, ma soprattutto ai nostri istruttori. Ed è questa la cosa che più mi piace”. Si diceva delle sezioni. Quella che ha più bisogno di essere scoperta, è il nuoto sincronizzato. A raccontarla è l’allenatrice Zirina Kamilyanova, russa, e non a caso arriva da una delle culle delle discipline: “Devo ringraziare il presidente e la società per gli sforzi che hanno profuso in questi anni – ha detto -: siamo una piccola realtà, ma in grande crescita e la partecipazione di nove delle nostre atlete lo sta lì a testimoniare. Avanti di questo passo non potremo che continuare a migliorare”. È cresciuta, e non poco, la sezione di nuoto. Che, alla vigilia del Trofeo Città di Como, il fiore all’occhiello dell’attività organizzativa stagionale, incassa grandi risultati anche su platee importanti. Verika Scorza, la responsabile oltreché Direttore Sportivo della società, sottolinea con piacere il momento. “Abbiamo numeri importanti – sottolinea – che portano anche a centrare obiettivi importanti. Il nostro è uno sport di grandi sacrifici, ma anche e soprattutto di squadra, malgrado poi ognuno gareggi singolarmente e contro il tempo. Bello vedere la soddisfazione dei nostri ragazzi ogniqualvolta riescono ad abbassare i propri limiti”. Ma è la pallanuoto a regalare risultati ed esposizione, soprattutto mediatica. Merito delle due squadre maggiori, entrambe in serie A. A2 per quella maschile e A2 per quella femminile. Jacopo Pellegatta e Maria Romanò sono i capitani delle rispettive formazioni. Tutti e due fatti in casa e tutti e due presenti alla serata. Parte Jacopo: “Per me è un orgoglio essere diventato il capitano, e da giovane, della squadra della mia città. Era il sogno, da bambino, quando ho iniziato e si è avverato e mi fa ancora più piacere il fatto che a nominarmi siano stati i compagni di squadra”. Guarda avanti, invece, Maria Romanò, anche lei giovane leader e in pratica terza generazione di una famiglia che vuol dire Como Nuoto (in sala, tra l’altro, anche nonna Paola, storica segretaria e factotum, e papà Martino, uno dei giocatori simboli nella storia del club). Per il Panathlon, la capitana ha voluto prendere a pallonate anche la scaramanzia, che è uno dei capisaldi degli sportivi. “Dopo la delusione della passata stagione – ha spiegato – con una promozione sfumata solo in finale, solo contro una squadra di un altro girone e dopo aver dominato la stagione e il nostro raggruppamento, per il centenario ho un sogno e faremo di tutto perché si avveri”.

 

Como Nuoto

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