Ekipe Orizzonte Catania – Città di Cosenza 14-2 (3-0, 4-1, 4-1, 3-0)
Cosenza: Gorlero, Citino, Nisticò, De Mari 2, S. Motta, Traversi, Kuzina, Nicolai, Di Claudio, Presta, R. Motta, Garritano, Sena. All. Capanna.
L’Ekipe Orizzonte: Palm, Ioannou 1, Garibotti 2, Bianconi 3, R. Aiello 2, Grillo, Santapaola 1, Marletta, Van der Sloot 3, Morvillo, Riccioli 2, Lombardo, Schillaci. All. Miceli.
Arbitri: Braghini e Luciani.
Superiorità numeriche: Cosenza 0/4, Orizzonte 4/6.
Note: nessuna giocatrice uscita per limite di falli.
Dura sconfitta per il Città di Cosenza, battuto con un perentorio 14-2 a casa dell’Orizzonte Catania. Al contrario del turno d’andata, le ragazze di Capanna sono crollate sotto i colpi di una squadra veramente forte, guidata da una Bianconi in formato super. Le due partite in poche ore hanno condizionato Cosenza, che per sopperire all’evidente differenza di qualità doveva giocare una gara di cuore e muscoli. Tutto ciò non è accaduto perché alle ospiti è mancata la forza per arginare lo strapotere etneo, e Catania ha affondato i colpi senza mai tirarsi indietro. Gara mai in discussione quindi, e siciliane che lanciano un messaggio chiaro in vista dell’inizio di campionato. C’è una corazzata che sulla carta è forse superiore a tutte e che è stata costruita a suon di colpi pesanti e costosi per vincere tutto. Cosenza ne ha fatto le spese senza mai entrare in partita, ha subito talento e fisicità della squadra guidata da Miceli ed è andata a bersaglio solo due volte, entrambe grazie a De Mari. Capanna incassa con lo stesso equilibrio mostrato dopo le tre gare di Fin Cup vinte e non fa drammi. “Partita mai in discussione – ammette il trainer ligure – ma meglio adesso che in campionato. A qualificazione ottenuta la digerisco comunque male, ma devo prendere il buono. Servirà a farci capire che puoi fare bene, ma se vuoi arrivare a quei livelli c’è da sudare. Loro hanno fatto la partita mettendo in mostra forza e qualità, e quando alla mia squadra viene a mancare la freschezza e la lucidità per cercare di metterle in difficoltà il discorso è chiuso. Abbiamo pagato le due gare in poche ore, ma c’è da considerare che loro hanno una rosa di grande livello, mentre noi ci costruiamo giorno dopo giorno per arrivare a giocarcela alla pari. Adesso serve equilibrio e consapevolezza dei nostri limiti. Il risultato non mi turba però mi aspettavo qualcosa in più sul piano dei nervi. Mi riferisco alla capacità di reagire almeno in alcuni frangenti della gara o di non farsi mettere le mani addosso. Tutto ciò non è arrivato, lo registro e sono pronto a lavorare. Il lato positivo invece è nella qualificazione. La volevamo con forza perché crescere significa giocare sempre di più con le migliori ed abbiamo chiuso il girone a pari punti con il Catania trovando l’accesso all’altra fase”. Ora sotto con il campionato. Sabato infatti ci sarà il difficile esordio in casa della Sis Roma. (Fra. P.)
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